Abruzzo
L'abitudine a essere distanti e diffidenti
Almeno per un po’ di tempo continueremo ad avere paura di stare con le altre persone. Ma quante scoperte fatte in quarantena!
Elettra Taddei | 3 giugno 2020

La quarantena è stata per tutti una situazione surreale, che ci ha condotto, inevitabilmente, a riscoprire degli aspetti della vita con cui prima non avevamo familiarità.


Durante la reclusione domestica, per esempio, ho iniziato a ricamare personalizzando i miei abiti, desiderio che avevo da tempo ma che non sono mai riuscita a realizzare prima. Ma non solo: ho anche iniziato a seguire l’orto con mio padre, hobby che mi ha consentito di passare più tempo insieme a lui, e ho aiutato nell’opera di riorganizzazione degli spazi della casa e alla loro manutenzione, rivoluzionando la mia camera e quella dei miei genitori.   E poi ho scoperto una vera e propria passione per le piante, di cui neanche io stessa ero a conoscenza.

In questa nuova condizione mi sono trovata a passare più tempo con me stessa, scoprendo degli aspetti più intimi del mio carattere che nella frenetica routine quotidiana pre-covid non avrei mai colto.

Ho pensato molto alla situazione attuale, spesso sottovalutata da noi giovani, e ho capito che sarà difficile per ognuno di noi ritornare nella situazione precedente, a quella “normalità” che adesso ha un retrogusto di nostalgia, perché ormai siamo così abituati a stare distanti fra di noi e a non fidarci l’uno degli altri, che (almeno per un po’) continueremo ad avere paura di stare con le altre persone, conosciute o sconosciute che siano.

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