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Salute, benessere e... ricerca scientifica. Da uno dei 17 obiettivi dell'Agenda ONU 2030 all'indagine scientifica dei ragazzi di Terni
Francesca Sanelli | 21 giugno 2019

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile? E’ un progetto d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu. Include 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile in un grande programma d’azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi.

Salute e benessere per tutti e per tutte le età è il terzo goal indicato dall’Agenda 2030, con l’impegno di eliminare le grandi differenze tra Paesi ricchi e Paesi poveri. Sono stati fatti grandi progressi negli ultimi secoli per quanto riguarda l’aumento dell’aspettativa di vita (che è passata dai circa 30 anni nell’era pre-industriale agli oltre 70 di oggi): la riduzione di alcune delle cause di morte,  l’accesso all’acqua pulita e all’igiene, la riduzione della malaria, della tubercolosi, della poliomielite e della diffusione dell’HIV/AIDS. Nonostante ciò, sono necessari molti altri sforzi per sradicare completamente un’ampia varietà di malattie e affrontare questioni relative alla salute, perché i dati parlano chiaro: ogni anno muoiono più di sei milioni di bambini prima del compimento del quinto anno d’età; il tasso di mortalità materna nelle regioni in via di sviluppo è ancora oggi 14 volte maggiore rispetto a quello delle regioni sviluppate; Nel 2013 35 milioni di persone vivevano con il virus dell’HIV; l’AIDS è oggi la principale causa di morte tra gli adolescenti (dai 10 ai 19 anni) in Africa e la seconda causa più comune di morte tra gli adolescenti a livello mondiale

In Italia la speranza di vita è tra le più elevate del mondo. La mortalità infantile è estremamente ridotta, così come quella materna; non vi sono epidemie in atto, mentre l’assistenza sanitaria è tra le migliori del mondo e le informazioni e gli strumenti per una pianificazione familiare consapevole sono disponibili a tutti. Ma nel complesso siamo ancora lontani dal raggiungimento del terzo goal. Rimangono parecchi problemi da risolvere: dagli incidenti stradali all’uso di alcool, tabacco e droghe, all’obesità, ai danni causati dall’inquinamento. Nell’aria delle città italiane la concentrazione di PM10 supera sovente i limiti stabiliti dall’Ue e le malattie respiratorie sono tra le principali causa di morte. Per il benessere di tutti è necessario modificare lo stile di vita: meno sedentarietà, ridurre alcool e fumo, mantenere un’alimentazione corretta.

Per far fronte a questo problema è nato il progetto che il Liceo scientifico Renato Donatelli di Terni porta avanti: “Feedback alimentare tra i banchi di scuola”. Un gruppo di studenti affiancati da una professoressa e da un corpo di ricercatori dell’Università degli studi di Perugia stanno conducendo una ricerca scientifica con  la finalità di  capire e di rielaborare statisticamente quanto una cattiva alimentazione e/o un cattivo stile di vita possa influire sullo sviluppo di infiammazioni croniche e di conseguenza sull’insorgenza di malattie come il diabete, il cancro e l'obesità. L’idea del team è che una corretta alimentazione riduca notevolmente il rischio di patologie in età adulta: questo verrà verificato nei ragazzi. La scuola viene coinvolta attraverso la compilazione del consenso informato; la somministrazione di un questionario per indagare sullo lo stile di vita degli studenti; e la raccolta delle urine (le provette contenenti le urine e il questionario verranno associate tra loro tramite codice alfanumerico assolutamente anonimo). Si tratta di un progetto, unico nel suo genere, perché saranno i ragazzi stessi che svolgeranno tutta la fase sperimentale, ma non solo: seguiranno anche la parte di valutazione dei dati. Si prenderà in considerazione il DNA, l’RNA e le proteine presenti nell’urina. Verranno analizzate soprattutto DNA e RNA poiché verranno esaminati i cambiamenti dell’espressione genica relativi a una particolare piattaforma chiamata “inflammosoma” che compone il sistema immunitario e con il compito di dividere e indirizzare tulle le difese dell’organismo verso una potenziale minaccia rivelata attraverso recettori. Questi attivano la risposta innata e l’infiammazione tramite il riconoscimento di strutture associate a microrganismi patogeni o al danno cellulare.

È importante incentivare tutti, ma soprattutto i ragazzi, a condurre una vita più sana per far diminuire il rischio di malattie in futuro. Svolgere questo tipo di attività nell’ambiente scolastico è accora più stimolante e interessante perché sono proprio i diretti interessati, i ragazzi,  ad analizzare i rischi cui vanno incontro.

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