Attualità
Body shaming, violenza di genere e stereotipi. Quando le vittime sono gli uomini
Spesso si pensa che solo le donne siano vittime di questo genere di violenza. Eppure i numeri dicono il contrario
Maria Clara Campagna | 26 aprile 2021

Il body shaming è la derisione del corpo di un individuo,  una vera e propria forma di bullismo. Le più colpite sono le donne ma non sono le uniche vittime; anche gli uomini, ogni giorno combattono contro qualcuno che li discrimina, li umilia e li denigra, ma questo fenomeno viene spesso sottovalutato.

Gli insulti più comuni

Proprio come le donne, la stessa regola del “troppo magro” oppure “troppo grasso” vale anche per gli uomini, ma non solo: poco muscoloso, basso, tratti femminili, pene troppo piccolo, sono sono solo alcune delle discriminazioni che ogni giorno colpiscono gli uomini, spesso etichettati dalle ragazze per altri fattori che vanno ben oltre il body shaming basati sulla condizione economica o sul carattere. Proliferano quindi i "nullafacenti” e gli “insicuri”. Esistono sul web alcuni video di ragazze che consigliano di stare alla larga da questi uomini definiti “inutili”, creando così dei pregiudizi.

Violenza di genere

Tutte queste discriminazioni però non sono gli unici fenomeni che colpiscono gli uomini, che sono frequentemente vittime di violenze proprio come le donne. I casi sono tanti ma purtroppo non se ne parla mai. Le forme di violenza sono sia verbali che pedinamenti fino ad arrivare alle molestie fisiche più assurde come l’aggressione con l’acido, la folgorazione, i graffi, i capelli strappati oppure in alcuni paesi la sterilizzazione forzata.  In Italia, secondo i dati ISTAT  gli uomini che hanno subito violenze prima della maggiore età sono 434.000, eppure oggi  la violenza sugli uomini è un tabù fondato sull’idea dell’uomo come forte e la donna come debole, di conseguenza secondo la società l’uomo è il carnefice mentre la donna è la vittima. Questa ideologia non incide solo sulle molestie sessuali, prende campo anche nelle forme di discriminazione e nelle violenze verbali o nello stalking.

Tabù e stereotipi

La società ha imposto regole sia per quanto riguarda i canoni di bellezza, sia per le differenze tra l’uomo e la donna: la figura della donna è sempre stata al centro delle rappresentazioni artistiche fin dall’antichità, mentre quella dell’uomo è stata posta in secondo piano nell'arte, forse proprio perché alla donna si associa la “sensualità” mentre all’uomo la “virilità” come se queste due cose corrispondessero ai colori rosa e blu che da piccoli ci hanno insegnato ad associare ai due sessi. 

Un femminismo storto

Qualche donna però si è dimenticata che essere femministe non vuol dire che il loro sesso è superiore rispetto a quello maschile, femminismo è sinonimo di uguaglianza, parità. Tutte le donne che discriminano i ragazzi per il fisico o nel peggiore dei casi li torturano con l’acido non sono femministe, non contribuiscono ad abbattere il patriarcato con il matriarcato.

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