Attualità
Breakdance, danza o sport?
Storie e approfondimenti della nuova disciplina olimpica dal 2024
Giulia Lascala | 5 maggio 2021

La breakdance è stata recentemente aggiunta alla lista delle discipline dei giochi olimpiaci partecipando per la prima volta come categoria a partire dal 2024 con le Olimpiadi di Parigi. L’idea è stata data dalla stessa capitale francese, la quale ha ritenuto opportuno richiedere l’ammissione della breakdance al Comitato Olimpico Internazionale per poter attirare anche l’attenzione dei più giovani, spaziando in questo modo la varietà degli sport che vengono mostrati.  

Origini                                                                                                                                                                            

La breakdance è una danza nata all’incirca tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 nel Bronx nella città di New York. Le persone per ribellarsi alle condizioni in cui vivevano, oltre a dedicarsi ad attività criminali, iniziarono a sfogarsi, facendo acrobazie e passi, sfidandosi tra loro. Questi movimenti andarono poi a svilupparsi in Toprock (passi svolti in piedi), Downrock con i vari Footwork (passi svolti per terra, con mani, piedi, ginocchia), Powermoves, Freezes, step tipici della breakdance ballata su musica hip hop, diffusasi a New York a partire dal ’77. Questa disciplina è stata fondata ufficialmente nel 1972 dal dj Kool Herc, ma è riuscita effettivamente ad essere conosciuta da tutti solo con la trasmissione statunitense “Soul Train” dedicata alla musica e al ballo. Il successo di questa danza ha anche portato alla realizzazione cinematografica di film come “Breaking”, la saga “Step up” (con la vincita di un Teen Choice Awards nel 2007), “Street Dance Fighters”, “Street Dancer 3D”, e moltissimi altri.                                                                                                                                                                                                          

Il successo

 Gli esponenti più importanti della breakdance sono b-boy come Klark Kent, The Amazing Bobo, James Bonf, El Dorado Mike. Nel panorama italiano oggi, invece vi sono Mowgly, i Bandits (crew di breakdance), Plasm, Boogie e Kacyo, che con il loro talento, riescono a risaltare maggiormente nei vari contest nei loro freestyle. I criteri di giudizio sono sia soggettivi, si guarda quindi la personalità e lo stile, sia oggettivi, quindi caratteristiche fondamentali sono la creatività, l’aderenza dei passi alla musica, la tecnica dell’esecuzione. Il freestyle di un ballerino però è qualcosa di strettamente personale. Lui decide di esprimere se stesso con il proprio corpo, per questo motivo prima questa disciplina non era stata presa in considerazione come sport. Si è dunque capito che nel momento in cui si giudica solamente l’aspetto di tipo tecnico, si possono trarre parametri oggettivi tali per cui la breakdance è potuta entrare in un mondo completamente nuovo per la danza. Il successo della nuova introduzione della danza sportiva è già arrivato con le Olimpiadi giovanili a Buenos Aires nel 2018. Sicuramente mostrando la breakdance ad un evento così importante come le Olimpiadi, aumenterà il numero di persone che lo praticherà ed è anche un momento per mostrare la bellezza di questa disciplina alle persone che vagamente hanno idea di cosa sia in quanto nata recentemente.

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