Attualità
Insegnare ed imparare insieme
A scuola di fantasia
A Pozzuoli c?è un festival di letteratura unico nel suo genere, dove gli autori mettono a disposizione degli studenti i loro libri per la scrittura di una pagina inedita
Laura Correale, IIS ?Pitagora?, Pozzuoli e Gennaro Mitascio, Itis ?Alessandro Volta?, Napoli | 16 aprile 2013
Quando leggiamo mettiamo in moto l?immaginazione e abbandoniamo per alcuni istanti il mondo della connessione perpetua ? quella tecnologica ? che spesso ci fa perdere di vista i valori fondamentali della vita di tutti i giorni. Questo il grande potere della letteratura secondo lo scrittore Maurizio De Giovanni, uno degli autori protagonisti della terza edizione del concorso nazionale di scrittura per gli studenti delle scuole superiori ?La pagina che non c?era?. Un?iniziativa nata all?IIS ?Pitagora? di Pozzuoli per avvicinare i ragazzi alla lettura attraverso la scrittura: ogni anno vengono scelti alcuni testi, poi commentati e analizzati con gli stessi autori; alla fine gli studenti devono scrivere una pagina del libro scelto, immaginando ad esempio un altro finale.
Quest?anno più di quattrocento ragazzi da tutta Italia hanno partecipato all?incontro con gli scrittori in una due giorni fitta di laboratori di lettura e scrittura, dove la ruota dell?immaginazione dei ragazzi ha iniziato a girare.
A dare vita al progetto è stato un gruppo di insegnanti dell?IIS ?Pitagora? di Pozzuoli che hanno lavorato a stretto contatto e con grande impegno per sostenere l?iniziativa: ideato da Raffaella Bosso, Diana Romagnoli e Maria Laura Vanorio, tre docenti dell?istituto, oggi il progetto si avvale della collaborazione di tanti altri insegnanti e amici.
?La pagina che non c?era? si articola in quattro fasi: la prima consiste nella lettura dei testi scelti dagli organizzatori. Quest?anno sono stati selezionati: Vipera di Maurizio De Giovanni, Einaudi; Dove finisce Roma di Paola Soriga, Einaudi; Il demone a Beslan di Andrea Tarabbia, Mondadori; Se consideri le colpe di Andrea Bajani, Einaudi. Ogni anno vengono scelti quattro romanzi molto diversi fra loro per genere, che vengono recapitati gratuitamente a scuola dalle case editrici. L?incontro con i testi avviene nel modo più spontaneo possibile: gli studenti leggono le quarte, le bandelle, scoprono magari che da quel libro è stato tratto un film, cominciano a fare domande sull?autore. In alcuni casi i professori leggono loro gli incipit, oppure lavorano sulla lingua dei libri o sui generi per aiutarli nella fase creativa.
La seconda fase del progetto ?La pagina che non c?era? è l?incontro e il dialogo con gli scrittori in carne e ossa: si tratta di un momento fondamentale dell?esperienza. I ragazzi, infatti, tendono a considerare gli scrittori come degli strani personaggi che vivono isolati con la loro penna a piuma d?oca e non hanno ben chiaro cosa significhi scrivere, riscrivere, correggere ed editare. Gli incontri permettono di vedere una faccia, di capire in cosa consiste il cosiddetto processo creativo, e di mettere un po? di distanza tra lo scrittore e l?uomo.
Quest?anno Maurizio De Giovanni, Paola Soriga, Andrea Tarabbia e Andrea Bajani hanno tutti sottolineato nei loro seminari l?importanza dei libri e delle parole, i migliori elementi di coesione con il mondo per qualsiasi individuo, grande e piccolo. I ragazzi e anche i professori hanno risposto con enorme entusiasmo e trasporto: molti hanno partecipato attivamente ai laboratori di scrittura, sceneggiatura, storia e poesia.
Durante gli incontri sono emersi poi capitoli storici importanti come la Resistenza, raccontata nel libro di Soriga, o la strage di Beslan del 2004, affrontata da Tarabbia.
Dopo il faccia a faccia con gli autori, i ragazzi devono finalmente lasciare spazio alla propria immaginazione e, scegliendo uno dei libri, provare a scrivere una pagina, imitando lo stile dell?autore, ma al tempo stesso inventando e aggiungendo dettagli usando la fantasia. Gli studenti quindi vengono messi sullo stesso piano degli scrittori, ed entrano così in contatto con un nuovo lato della letteratura, quel lato oscuro che spesso si teme e che viene ritenuto, a torto, inutile e improduttivo.
Novità di quest?anno: ?L?officina del falsario?. Ai ragazzi viene proposto un caso di cronaca (quest?anno la storia di Franca Viola) e viene consegnato loro il ?kit del falsario?: una serie di documenti sulla vicenda (principalmente articoli di giornali dell?epoca) e un corredo di informazioni sui principali avvenimenti storici di quegli anni. A questo punto gli studenti, sulla base del materiale a loro disposizione, devono realizzare un falso. Si spazia dal falso articolo di giornale alla pagina di diario scritta da uno dei protagonisti della vicenda. In gioco una serie di competenze diverse, perché come affermano gli organizzatori della sezione: ?la redazione di un documento storico da un?altra epoca richiede una conoscenza non sommaria dello spirito del tempo. La contestualizzazione geografica e cronologica è fondamentale per lo studio delle discipline storiche, anzi, didatticamente, ne costituisce il senso al di là dei contenuti che si possono proporre?.
E a questo punto? Parte la gara vera e propria: i ragazzi inviano i loro elaborati che verranno giudicati dal comitato. A giugno si terrà la cerimonia di premiazione, in cui i vincitori ricevono un premio in libri. Ma al di là delle classifiche, in progetti come questi a vincere sono tutti: i professori organizzatori, che hanno avuto la lungimiranza e la sensibilità di ideare l?iniziativa, e gli studenti che, liberando la propria immaginazione, si avvicinano alla lettura in modo finalmente privo di gerarchie.
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