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Stop the violence
Stop the violence
Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, violenza che invece di diminuire continua ad aumentare. È una guerra che si affronta in molte parti del mondo, tra storie tragiche e volontà di cambiare. Ecco la fotograf
Margherita Amici, Aurora Napoli | 7 settembre 2016

SPAGNA

Il 2 giugno  del 2016 nell’aeroporto spagnolo di Siviglia un uomo di 34 anni strangola la compagna di 32 per aver perso il volo verso l’Italia. I maggiori casi di femminicidio sono accaduti in ambito familiare, come nel precedente caso, per mano del coniuge, del partner o dell’ex partner. Le statistiche indicano che omicida e vittima sono spesso giovani, e nel 38% dei casi, sposati.  Per contrastare la violenza di genere, la Spagna ha applicato nuove norme  con il Decreto legge del 14 agosto 2013, poi convertita in legge il 15 ottobre 2013. Quali sono i punti di forza? La definizione del reato, norme giuridiche precise, preparazione elevata degli operatori e l’istituzione di tribunali speciali.

 

GERMANIA

Nel 1945 in Germania si verifica il più disastroso caso di violenza di massa della storia. A Berlino appena dopo la liberazione, sono state stuprate dai tedeschi più di centomila donne, circa il 9% di tutta la popolazione femminile della città in quel periodo. In più, il 20% delle donne violentate è rimasta incinta: in Germania ci sono più di trecentomila figli nati da questo stupro di massa. Come in molti altri Paesi, anche in Germania casi di femminicidio come questo avvengono soprattutto in ambito familiare (ben il 49%). Dal 2002 la legge agevola la vita e la condizione della donna, promettendo l’accoglienza in apposite case comuni; dal 2008 esiste anche una legge anti- stalking. 

 

CINA 

Dopo i proclami sulla sanguinosa politica di aborto forzato, nota come “Politica del figlio unico”, la Cina si orienta verso la “Politica dei due figli”. Questo passaggio da uno a due, imposto sia per motivi economici che demografici, non ha permesso però di porre fine a: aborto, sterilizzazione o contraccezione forzati. Inoltre, la politica dei due figli non arresta la discriminazione sessuale: infatti i nati maschi in Cina superano di gran lunga il numero delle femmine. Per questo ci saranno circa trentasette milioni di uomini che non potranno sposarsi e il pericolo è l’aumentare del traffico di donne e di schiavitù sessuale. 

 

INDIA 

In India le organizzazioni dei diritti umani parlano di uno stupro ogni 22 minuti: 1/3 delle vittime è minorenne. Nel 2013 il Parlamento indiano ha promosso nel Codice Penale emendamenti sullo stalking. Ma il fenomeno è ben lontano dall’essere fermato. Negli ultimi anni, infatti, si sono verificate vicende spregevoli come quella di una ragazza di 15 anni prima stuprata e successivamente bruciata viva sulla terrazza del palazzo dove abitava. Raramente le donne raccontano la loro storia: fa eccezione una donna che ha avuto il coraggio di denunciare quattro agenti di polizia che l’avevano stuprata all’interno del commissariato.

 

STATI UNITI 

Nel 1982 la famosa Theresa Saldana fu accoltellata da un suo fan scozzese, vicenda che avrebbe poi ispirato l’omicidio, da parte di un fan innamorato, dell’attrice Rebecca Schaeffer il 18 luglio del 1989. Dopo numerosi casi di questo genere, la California nel 1990 fu il primo Stato americano a criminalizzare il reato di stalking. Nel giro di tre anni gli altri Stati hanno seguito l’esempio della California. Secondo recenti studi, però, 1/3 delle donne sentimentalmente legate ha a loro volta subito una violenza sessuale, che per il 38% si verifica in ambito familiare.

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