Cinema e Teatro
Il cappotto di Gogol`
Redazione | 14 novembre 2013

Arriva a Genova un grande classico della letteratura russa: Il cappotto di Nikolaj Vasil`evic Gogol`, in scena dal 19 al 24 novembre 2013 al Teatro della Corte con la regia di Alessandro D’Alatri e il testo di Vittorio Franceschi, nel doppio ruolo di attore a autore.
Protagonista dell’opera è il funzionario Akàkij Akàkievic Bašmackin, che di mestiere fa il copista e vive una vita tranquilla, finché non deve comprarsi un nuovo cappotto: il suo è troppo vecchio e per l’ambiente che lui frequenta – l’amministrazione burocratica zarista di San Pietroburgo – non è accettabile. Quindi mette da parte i soldi per poter acquistarne uno su misura. Ma alla prima occasione, Akàkij viene derubato del suo nuovo cappotto…
L’autore è rimasto fedele al testo di Gogol`, eliminando però l’appendice, in cui il protagonista riappariva come fantasma: «perché in teatro i doppi finali non funzionano e perché la vera storia, ai miei occhi, si conclude nel momento della sua morte», commenta Franceschi.
Una prova non semplice, quella di cimentarsi con un mostro sacro del realismo russo, che l’autore ha reso drammaturgico lavorando sui dialoghi, poco presenti nel racconto di Gogol`. Avrà peccato di ubris? Franceschi risponde citando Flaubert: «Sommessamente e senza presunzione, Akàkij Akàkievic sono io... anche se un po’ meno innocente del nostro eroe».

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