Interviste
Le Olimpiadi 2020 di Laura Rogora
La campionessa mondiale di climbing cerca la qualificazione a novembre
14 novembre 2019

Seria, brava a scuola, strategica negli obiettivi, con il pallino della matematica… ma soprattutto campionessa del mondo giovanile di arrampicata. È Laura Rogora, classe 2001, tanto entusiasmo e molta bravura. Pratica le competizioni di difficoltà, boulder e speed, l’arrampicata in falesia e il bouldering. Ha deciso di raccontare di sé, delle sue passioni e dei suoi successi: a livello italiano ha vinto il Campionato italiano lead di arrampicata nel 2015 e del 2016 e il Campionato italiano boulder di arrampicata. A livello mondiale diviene campionessa dei giovanili di lead nel 2016 nella categoria Youth B e medaglia d’argento nel 2018 nella categoria Youth A. 

 

Laura, quel è il tuo prossimo obiettivo?

Entrare a gareggiare alle Olimpiadi del 2020. Non sono riuscita a qualificarmi ad agosto, ora punto alla qualifica a novembre. 

 

Il 2020 sarà l’anno in cui per la prima volta l’arrampicata entra a far parte degli sport olimpionici, perché così tardi?

Forse perché non è nata come un vero e proprio sport. Per molto tempo l’arrampicata è stata vista come un’attività avventurosa. Solo col tempo la sua percezione è cambiata.

 

È facile allenarsi a Roma, la tua città?

No, qui non ci sono le strutture migliori. Però il mio allenatore, Alessandro Marocchi, mi allena da quando ero piccola ed è davvero bravo. In ogni caso ho deciso di trasferirmi a Trento, dove ci sono le palestre migliori. Seguirò anche l’università lì.

 

Come hai iniziato ad appassionarti a questo sport?

Grazie a mio papà. Un giorno ha accompagnato me e mia sorella in montagna ad arrampicarci, lui che lo faceva normalmente. Da allora ci siamo iscritte in palestra. Io facevo ginnastica ritmica, per un anno ho fatto entrambe le attività in contemporanea, poi ho lasciato la ritmica e ho proseguito con questa passione.

 

Quali sono le nazioni più forti in questo sport?

Sicuramente il Giappone, seguito dalla Svezia. Anche la Francia è forte. In Italia c’è molto movimento e ci sono atleti bravi.

 

Quanto pesa la conformazione del territorio di una nazione ?

Credo molto. Se ci sono territori che permettono alle persone di arrampicarsi è più facile che poi ci siano strutture buone che permettano di allenarsi costantemente.

 

A volte i professori mettono i ragazzi davanti a una scelta: la scuola oppure lo sport. A te come è andata?

I miei professori sono stati molto comprensivi. Hanno sempre programmato i compiti in classe quando ero a Roma e organizzato nello stesso modo le interrogazioni. E poi devo dire che secondo me lo sport mi ha aiutato: avevo meno tempo per studiare e quel tempo lo usavo bene.

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