Lazio
Lettera di una maturanda al Miur
A due mesi della maturità non sappiamo cosa ne farete di noi, cosa pretendete da noi in un momento così delicato della storia contemporanea
S., 18 anni | 22 aprile 2020

Pubblichiamo la lettera che S., studentessa di 18 anni, prossima alla maturità ha scritto al Miur, chiedendo con forza di avere notizie certe in merito allo svolgimento dell'esame ormai imminente, su cui non c'è ancora nessuna certezza.

"La scuola non si ferma ma il mondo è fermo.
Noi maturandi siamo allo sbando più totale, non sappiamo come si svolgerà l'esame orale visto che tornare a scuola è l'ultima delle ipotesi.
Fingete che vada tutto bene, con una profonda ipocrisia che ci destabilizza ancora di più.
A due mesi della maturità non sappiamo cosa ne farete di noi, cosa pretendete da noi in un momento così delicato della storia contemporanea. Se avete preso la decisione che la maturità si farà, anche se in via telematica, ci dovete dare indicazioni, sicurezze.
Non potete continuare a dire che sarà un esame serio quando c'è qualcosa di molto più serio in atto. Credo nelle istituzioni ma senza direttive non è possibile nemmeno concentrarsi sullo studio. Ricordo le parole dette ad inizio anno "i maturandi non devono vivere questo periodo della loro vita con l'ansia".
Anche se ci troviamo in una situazione del tutto eccezionale, voi, con le belle promesse sul mantenere un esame del tutto serio, senza dare altre direttive state solo alimentando la nostra ansia, le nostre paure e le nostre insicurezze.
Chiedo cortesemente che il prima possibile vengano date maggiori informazioni sullo svolgersi della maturità.
Onorevoli, vi porgo i miei cordiali saluti.
Ad maiora!"

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