Lazio
I luoghi dell’abbandono diventano aggregazione culturale
L'iniziativa che mira alla riqualificazione e alla valorizzazione del territorio romano
Serena Tersigni | 10 dicembre 2020

In questo momento particolare che stiamo vivendo, a causa della diffusione del virus Covid-19 dobbiamo limitare molto le attività e i luoghi di aggregazione sociale, ma il nostro territorio non va abbandonato bensì preservato per quando potremo tornare ad usufruirne in piena libertà. A tal proposito vi parliamo oggi di una nuova iniziativa volta alla riqualificazione e valorizzazione del territorio romano.

I luoghi dell’abbandono. Di cosa di tratta?

I luoghi dell'abbandono è una associazione culturale regolarmente registrata che opera nella ricerca, documentazione e valorizzazione di luoghi in stato di abbandono, organizzando anche escursioni e mostre a tema.  Attraverso scatti fotografici che restituiscono il cupo declino di alcune location, prima luoghi vissuti ora spettri di strutture decadenti e pericolose.

Il progetto

Marco Bacchiocchi, rappresentante del Forum Russia-Italia viene a conoscenza di questa associazione, dopo averla contattata, con l’aiuto del consigliere del municipio V di Roma Cristian Belluzzo, individua un’area da sottoporre alla loro attenzione e lo scorso 3 Dicembre Devis Vezzaro, presidente de I luoghi dell’abbandono, fa il suo primo sopralluogo. Dopo l’approvazione di Vezzaro parte l’attuazione del progetto per la valorizzazione del territorio.

Il luogo

L’area individuata da Bacchiocchi si trova in località Acqua Bulicante, fuori Porta Maggiore e all’altezza di largo Preneste, nell’attuale parco delle Energie. Si tratta dell’ex fabbrica SNIA Viscosa, un complesso industriale chiuso definitivamente nel 1954 e lasciato in stato di completo abbandono. Con la speranza che questa brillante iniziativa possa restituire un nuovo volto al Municipo V di Roma.

Commenti