Libri
L’amore di Michela Marzano nel dramma della malattia
Memoria, linguaggio, sentimenti: così nasce "Idda", l’ultimo capolavoro
Eleonora Leonardi, 17 anni | 4 febbraio 2019

“Proprio quando capisci d’aver perso il legame con una persona, ti rendi conto del suo valore. Perché non c’è più controllo né memoria, resta solo un’obiettività forte. Attraverso lo sguardo, gli occhi di Annie, Alessandra si sentirà di nuovo figlia”. 

Sono solo alcune delle bellissime parole pronunciate da Michela Marzano ai suoi lettori, durante la presentazione del suo ultimo romanzo, Idda, presso la libreria Nuova Europa dei Granai, il 2 febbraio. Accompagnata da Gaia Manzini, anche lei scrittrice ed editrice, Idda viene tratteggiato come un lavoro dalla straordinaria intensità, frutto della bravura di un’autrice che - partendo da un’esperienza personale - disegna una storia in grado di accomunare tutti i lettori, coinvolgendoli al meglio nella trama. Alessandra, la protagonista, è una biologa salentina che vive a Parigi con Pierre. Prendendosi cura di Annie, l’anziana madre del suo compagno di vita che sta progressivamente perdendo la memoria, scopre aspetti della sua emotività mai esplorati prima.

Sono due gli episodi di vita vissuta che hanno decretato i temi cardine del romanzo: l’incontro con un marito che teme di non non esser più riconosciuto dalla moglie malata di Alzheimer e un uomo, il compagno della madre, affetto da demenza senile e destinato a una vita di ricordi annebbiati. A lui, Renèe, è dedicato il romanzo. Le tematiche presenti nella narrazione sono le più svariate: la memoria, osservata da due punti di vista diametralmente opposti; l’importanza del linguaggio e dei luoghi ma soprattutto l’amore, presente in mille sfaccettature. Chiude l’autrice: “L’amore è riconoscimento, altrimenti non sarebbe amore. Solo chi ama riconosce il partner per quello che è senza chiedergli di essere altro, altrimenti non sarebbe amore. Se vivessi con una persona che mi vorrebbe diversa, non sarei più amata”.

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