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Tess dei d’Urberville, i grandi classici della letteratura inglese
Un romanzo avvincente ed emozionante, una storia di amore e sofferenza, una lotta contro il proprio destino che ha sbigottito la morale vittoriana ed incantato i lettori moderni
Serena Tersigni | 2 dicembre 2020

Il romanzo di Thomas Hardy pone al centro una delle più grandi eroine dell’epoca tardo-romantica: Tess dei d’Urberville. È la storia di una fanciulla che inizia in una sera di fine maggio, con l’immagine di un uomo di mezza età che con passo incerto da Shaston tornava a casa, nel villaggio di Marlott. È il padre di Tess, il quale dopo aver scoperto casualmente di avere delle probabili origini nobiliari, costringe la ragazza a recarsi dai ricchi parenti a rivendicare la parentela. Da questo momento in poi Tess si affaccia nel mondo, conoscerà, prima con gli occhi di una fanciulla e poi con quelli di un’adulta, l’universo maschile, sperimentando la degradazione con Alec e l’amore con Angel, rispettivamente una sorta di personificazione del diavolo tentatore e dell’angelo protettore. Ma nell’universo di Hardy nulla è come sembra. Nella difficoltà di catalogare in modo sistematico i personaggi e nella scoperta, continua, di diversi aspetti della loro personalità, emerge l’interesse del poeta per la psicologia e la sua capacità di sondare la mente umana. L’ideologia di Hardy pur affondando le radici nella lezione della rigida morale vittoriana, se ne distacca, aprendo la via al modernismo. Lo stesso personaggio di Angel con le sue contraddizioni e complessità, con i suoi ideali progressisti e rivoluzionari, incapaci di essere attuati realmente, è l’emblema dell’uomo moderno, diviso tra due epoche che avverte in sé tutto il dolore del modernismo.

I temi

Le sette fasi del romanzo hanno l’implacabilità di una personale via crucis, il lettore soffre, gioisce ma soprattutto cresce insieme a Tess. La storia stessa è strutturata in modo tale da rispecchiare la sua crescita come personaggio ed evidenziare le sue capacità rigenerative. Sullo sfondo si erge onnipresente il fato che ha in serbo sfide, con le quali Tess deve costantemente confrontarsi.  Nonostante la componente fortemente pessimistica e fatalista presente nel testo, l’eroina riesce, in una certa misura, a superare ogni ostacolo che le si presenta, con coraggio e determinazione. Il mondo di Hardy, in cui i personaggi si muovono, è il risultato della visione del mondo che traspare dagli occhi dell’autore e che permea l’intera opera.  Sarebbe stato impossibile evidenziare la forza vitale della protagonista se Tess, nell’immaginario di Hardy, non fosse stata destinata ad una vita dolorosa e infelice che la mette continuamente a dura prova.

La critica

L’opera fin dal suo esordio ha favorito il dibattito fra i vari critici: Tess esemplifica un caso particolare di una tragedia universale, individuabile nel valore della società, nell’economia e negli svolgimenti storici? Se sì, dobbiamo considerarla una vittima passiva di tali avvenimenti? Oppure è piuttosto nella personalità umana, con i suoi amori e i suoi odi, le sue credenze e moralità che va individuata la tragedia? Dunque Tess va considerata come un’artefice del proprio destino? Ai posteri l’ardua sentenza. Indubbio è il suo ruolo di protagonista indiscussa, in un romanzo orientato in un’ultima analisi a presentare lei: Tess dei d’Urberville.

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