Musica
Un incontro "per caso"
I neri per caso si svelano durante la pausa di un concerto
Chiara Colasanti | 20 dicembre 2011
Alzi la mano chi di voi non ha mai canticchiato “Quando c'è sentimento, non c'è mai pentimento”!
Uhm... ok, chi di voi non ha mai ascoltato “Le ragazze”?
Facciamo prima... se non avete ancora capito di chi stiamo parlando vi svelo io il nome del gruppo di cui parleremo in questo articolo. I Neri per Caso. Il gruppo italiano a cappella più famoso di sempre che ha saputo conquistare non solo i cuori degli italiani, ma anche di buona parte del mondo intero, dove i loro fan club sono sparsi un po' ovunque.
Il 17 dicembre sono stati i protagonisti di un evento al centro commerciale Porta di Roma e sono stati così gentili e disponibili da dedicarci buona parte della pausa del concerto per rispondere alle nostre domande.
Dal 1995 al 2011 come sono cambiate le cose intorno a voi nel mondo della musica?
Mimì: Io non faccio testo perché ascolto musica che non passa molto in radio: io sono metallaro! A meno che non si tratti degli Iron Maiden, se accendi la radio non senti molta metal!
Mario: Dal 1995 ad oggi c’è stato l'avvento di Internet, dell’mp3…Ancora dobbiamo capire dove ci porterà: io ci credo molto, porterà sicuramente a qualcosa di buono!
Come scegliete le canzoni che diventano vostre cover?
Mimì: Fondamentalmente ognuno di noi fa una lista e poi si scelgono le canzoni più o meno fattibili perché, ovviamente, non si può riprodurre tutto a cappella. Quello che più ci ispira si fa! Oppure Ciro o Diego, che sono gli arrangiatori, hanno delle idee, le propongono e difficilmente diciamo no!
Come cambia l’approccio al brano quando ci sono anche gli strumenti musicali?
Mimì: Da un punto di vista vocale è sicuramente più rilassante: io, ad esempio, faccio sia da solista che le armonie, in un pezzo non mi fermo quasi mai. Invece con gli strumenti ti puoi fermare ogni tanto! D’altra parte, noi ci sentiamo molto più tranquilli e sicuri senza gli strumenti! Siamo nati così, così abbiamo cominciato a cantare da quando avevamo 18 anni.
Quale invece il rapporto con gli inediti?
Mario: La composizione di un brano non comprende solo la parte musicale (appannaggio di Diego, qui presente, che ha scritto molti pezzi per noi, o di Ciro o Massimo): devi avere anche l’approccio al testo e lì è una questione proprio di poetica! Come dire, c’è una doppia difficoltà: dalle parti nostre si dice “ingarrare”, cioè riuscire a trovare la giusta misura tra una bella melodia e una bella poesia. È la chiave del successo di una canzone!
Come sono nate “Angoli diversi” e “Donne”
Diego: L’idea è nata molto tempo fa, molto prima che il disco poi venisse realizzato, pianificato e creato. C’è sempre stata una curiosità di confrontare questo nostro modo di cantare con interpreti e cantautori importanti. Abbiamo dovuto dividere in due parti questo progetto: sono talmente tanti gli artisti validi che di dischi ce ne vorrebbero venti, ma due già vanno bene! Adesso torniamo ad essere da soli...
Una collaborazione che vi è rimasta particolarmente nel cuore tra tutte quelle che avete fatto nel corso della vostra carriera?
Mario: Ma quella con Andrea Agresti delle Iene! (hanno coinvolto l'esilarante Iena sulle note di “Viva la mamma” e di “Donne” durante lo spettacolo ndr.)
Agresti: Ma che scherzi davvero? Un momento altissimo della vostra carriera immagino, eh! Da dimenticare!
Mimì: Adesso lo circuiamo e diventiamo tutti Iene.
Mario: Non lo so, davvero... ce ne sono tante, ce ne sarebbero come minimo sei: una per ognuno!
Quali sono invece i progetti per il futuro?
Diego: Torniamo sul palco tra venti minuti! Scherzi a parte, sempre meglio vivere nel presente, comunque di progetti ne abbiamo tanti, quello è poco ma sicuro!
Mimì: Come dice Cesar Millan: “I cani vivono nel presente!” Non avete mai visto: “Uno psicologo da cani”? Questo è il mio motto, ormai! Vivi il presente, perché se pensi al passato e al futuro sei fregato!
Mario: Sicuramente è un futuro discografico!

Se vi state chiedendo se io sia una loro fan o meno... penso abbiate capito che lo sono. Posso orgogliosamente dire che sono stati uno dei primi gruppi musicali che ho cominciato a “seguire” quando avevo 5 anni e forse è anche grazie a loro che la mia passione per la mia musica si sia spinta fino a dove si è arrivata oggi.
Poter assistere ad un loro concerto è stato il regalo di Natale in anticipo più apprezzato e sentito che abbia mai “ricevuto” e poterli intervistare è stata davvero la ciliegina sulla torta.
Se non li conoscete fatevi un giro su Youtube e ascoltatevi qualche canzone... scommetto che se vi dicessi che hanno partecipato a colonne sonore Disney come quella del “Gobbo di Notre Dame” e “Il libro della giungla” forse riesco a convincervi.
Non vi basta? Cercate le tracklist dei loro album “Angoli diversi” (o “Donne”) e scoprite a quali canzoni (e con quali artisti) hanno reso omaggio nella loro “chiave”: sicuramente troverete qualcosa che vi colpirà!
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