Musica
Sette canzoni tutte da scoprire: il nuovo album di Paolo Macagnino
I miei "universi paralleli"
Dopo Amici il ventiduenne tarantino fa il suo ingresso nel panorama musicale italiano
Chiara Colasanti | 2 settembre 2014

Sette tracce, sette mondi da scoprire, sette veri e propri “Universi Paralleli”: com'è nato questo viaggio a sette tappe nel tuo mondo? Tre parole per descrivere l'album?
L'album è sicuramente rivoluzionario, originale e universale.
Questi brani sono frutto di una scelta, di una selezione tra diversi inediti: abbiamo scelto quelli che maggiormente rappresentavano me e quello che ho vissuto negli ultimi anni; quelli che più rispecchiano la mia personalità artistica e quelli più orecchiabili, chiaramente! Abbiamo voluto questi sette brani perché rispecchiano in toto la nostra voglia di sperimentare, ecco perché rivoluzionario: abbiamo avuto voglia di divertirci con quanti più nuovi sound possibili, unendo dubstep, rap, rock e pop internazionale! Universale perché affrontiamo dei temi che un po' tutti conosciamo: dalle difficoltà quotidiane, per cui canto di non arrendersi mai, alle storie d'amore o a degli eventi che ci hanno cambiato la vita e quindi si sono dovuti modificare dei rapporti, delle amicizie o delle abitudini, passando per il tema della guerra in Medio Oriente o per il dover affrontare la dipartita di una persona cara che non c'è più.
Innovativo perché abbiamo avuto la fortuna di lavorare a delle musiche che ci rispecchiano, che sono originali e che non ci sono state imposte, il che è un grande pregio, specie ai giorni nostri, dove le esigenze commerciali delle major la fanno da padrone. Giustamente, per carità, alla fine ognuno fa i propri interessi economici, ma questo rende “fuori dal coro” il nostro lavoro, del quale non abbiamo dovuto cambiare né una frase, né una parola, né un ritornello.

Per quello che riguarda il rapporto con i fan, sui vari social c'è una costante attività attorno alle tue canzoni!
Guarda, in questo momento c'è uno street team che sta girando per Milano: ho visto la foto di una quindicina di persone con i volantini in mano e non posso che sentirmi onorato e fortunato! Oltre allo street team, poi, c'è l'iniziativa di farsi delle foto nella stessa posizione in cui sto io sulla copertina dell'album e lì ne ho viste davvero di tutti i colori: il cricetino, il gatto con le zampe incrociate... è una cosa fantastica, un bellissimo rapporto, molto positivo, semplice, tranquillo e ci divertiamo!

L'esperienza di Amici: come la descriveresti, adesso e quali sono le cose che ti vengono subito in mente se ti guardi indietro?
I duetti! Il serale è stato davvero qualcosa di unico! Il bilancio è positivissimo; come contro c'è sicuramente il fatto che hai delle batoste non indifferenti... ogni giorno te ne dicono di tutti i colori e là sta a te avere il coraggio e la determinazione di continuare ad essere fedele a te stesso e continuare per la tua strada pur accogliendo i consigli e gli insegnamenti lungo il tuo cammino. Tra i pro, ovviamente ci sono il fatto che hai una enorme visibilità e sei su un palco strabiliante, cantando davanti a giudici come Robert De Niro, Luca Argentero, Sabrina Ferilli e molti altri... Un'esperienza che rifarei altre mille volte ed è indubbiamente una delle esperienze più forti che puoi fare in Italia!

Le tue influenze artistiche nel corso degli anni?
Ho sempre ascoltato musica straniera e lo si può sentire anche dal modo di comporre: un po' il mondo americano, il mondo inglese... anche il panorama italiano eh, però la dimensione che mi ha sempre affascinato maggiormente è quella legata a nomi come Coldplay, Deep Purple, Pink Floyd, U2, Muse, Linkin Park, Alice in Chains, Nirvana, Queen... mi ispiro più a loro che ad altri.

Un sogno nel cassetto a lungo termine?
Due santi: San Siro e SanRemo!

C'è una domanda che nessuno ti fa durante le interviste e a cui tu invece vorresti rispondere per affrontare un tema che ti sta a cuore?
No, guarda, vorrei semplicemente che la gente si aprisse maggiormente a dei nuovi modi di fare musica e non si basasse sulle solite cose che impongono in radio... Lo so che c'è tantissima gente che non segue questa moda, però è ancora troppa la gente legata a quello che propongono sui giornalini, a quello che passano su RTL! Secondo me bisognerebbe essere un po' più critici, un po' più autonomi dal punto di vista della selezione della musica! Bisognerebbe seguire i propri gusti e ampliare i propri orizzonti: oggi ti va di sentire Mozart? Benissimo! Io ascolto di tutto, ma sono autonomo: non mi viene imposta nessuna preferenza! Spaziare, andando da un estremo all'altro, anche, è molto più figo perché decidi tu cosa ascoltare e mentre alcune volte non scopri nulla o scopri qualcosa che era meglio non ascoltare, altre volte scopri artisti fantastici! Con i mezzi che abbiamo a disposizione puoi raggiungere l'Australia o la Cina in un click: perché non andare alla ricerca di qualcosa di nuovo, allora?

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