Musica
Eutropia Festival
Fantasmi a Roma
Il report del live dei Baustelle nella Capitale all'Eutropia Festival
Giulia De Carlo | 8 luglio 2014
Il 7 luglio ha fatto tappa a Roma la seconda data del "Fantasma tour- titoli di coda" dei Baustelle. Dopo un 2013 ricco di successi la band toscana chiude quest'anno la serie di concerti dedicati all'ultimo disco con un minitour di sole tre date.
Alle 22:20 circa, il palco dell'Eutropia festival si riempie: in primo piano, da sinistra, Claudio Brasini, Francesco Bianconi e Rachele Bastreghi, dietro di loro una squadra di musicisti pronti a rendere al meglio le atmosfere dell'ultimo disco e a riproporre in una nuova veste i classici della band. Si inizia allora con "Fantasma (titoli di coda)" e poi subito con "Il futuro", il pubblico risponde immediatamente, all'entrata della Bastreghi prima del ritornello si registra la prima ovazione. Senza giri di parole si prosegue con "Nessuno", pezzo in cui Bianconi sfodera una voce sempre più sicura e una presenza scenica magnetica.
Suggestiva l'atmosfera che avvolge questa prima parte del concerto: il pubblico recita ogni canzone con forte partecipazione, è attento e in grande sintonia con la band, i brani suonati sono tutti tratti da "Fantasma", fatta eccezione per "I provinciali", dall'album "La malavita" del 2005, presentata da Bianconi come: "una delle prime canzoni che abbiamo scritto, quando ancora sognavamo di suonare a Roma, in un luogo come questo".
Da segnalare in questa prima parte "Radioattività", su cui Rachele Bastreghi si guadagna il palco con la naturale eleganza che la contraddistingue; la travolgente "Cristina", dove la sezione fiati infiamma il pubblico e "Contà l'inverni", brano in dialetto romanesco che ieri proprio non poteva mancare.
La seconda parte della setlist riserva un'attenzione particolare a "La moda del lento", quattro i brani tratti dall'album del 2003, finalmente ristampato l'anno scorso per la soddisfazione dei fan. L'atmosfera si distende, l'interazione tra Bianconi ed il pubblico si fa più scherzosa, si canta ma si inizia anche a saltare e a ballare.
Quando verso le 23:40 la band saluta sembra impossibile che abbiano già suonato per un'ora e venti. Il tempo di far rumoreggiare un po' il pubblico e si ricomincia: “Le Rane” e “La guerra è finita” scatenano i presenti prima di abbandonarli alla malinconia di “Andarsene così”.
Altri saluti, altri richiami dal pubblico e la band toscana esce per un ultimo bis.
Un'inedita “Charlie fa surf”, meno rock ma più ricca di sfumature sonore, avvolge tutti per un ultimo saluto all'insegna della collaborazione: ci pensa il pubblico a rimediare a qualche errore negli attacchi di Bianconi, il musicista ringrazia e dà il via ad un simpatico botta e risposta sul testo della canzone.
Il concerto termina così in un'atmosfera di complicità ed ironia, Roma rende l'ultimo tributo ad un disco, “Fantasma”, che ha segnato indubbiamente l'anno passato ed i suoi autori.
I Baustelle si confermano un gruppo intelligente ed estremamente raffinato, sorprendenti nella loro capacità di rapire l'ascoltatore e trasportarlo in riflessioni profonde, spesso oscure, per poi liberarli in commoventi aperture melodiche o farli saltare e ballare con lo stile inconfondibile dei loro successi passati.


credit foto: Gianluca Morosos
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