Scuola
Ballare piangendo, al concerto di Gazzelle
Recensione (commossa) del concerto al Palalottomatica di Roma del Punk Tour di Gazzelle
Francesco Zago | 6 marzo 2019

Il “Punk Tour” di Gazzelle si è aperto pochi giorni fa con la data zero di Rimini.
Il giovane cantautore ha fatto tappa anche a Milano, per poi scendere finalmente a Roma dove, al Palalottomatica, si è esibito la sera del 3 marzo. Dopo l'apertura (affidata al collega Mox), le luci di sono spente ed una scritta ha catturato l'attenzione del pubblico, già in visibilio: “ciao regà”. D'altronde come altro si poteva presentare uno dei più seguiti tra i nuovi cantautori, per giunta romano?
L'attesa, anche se estenuante, è stata breve. Pochi minuti dopo le nove Gazzelle è salito sul palco, esordendo con “Meglio Così”, probabilmente uno dei suoi successi più amati dai fan. Si procede senza difficoltà, una canzone dopo l'altra con le lacrime sempre dietro l'angolo, finché non accade qualcosa che tutti si aspettavano ma nessuno aveva immaginato.

Infatti, se a Milano i Canova erano saliti sul palco per duettare con Gazzelle, a Roma è stato Galeffi a sorprendere il pubblico, entrando durante Sayonara (sicuramente la più famosa del cantautore). All'intervento di Galeffi, che ha causato non poche grida, è succeduta poco dopo l'entrata sul palco di Appino (frontman dei The Zen Circus).
È qui che il pubblico ha dato il meglio di sé mostrando tutto il suo affetto per i due cantautori.
Tra basi elettroniche, spensierate e ballabili, e accompagnamenti acustici (chitarra e pianoforte), Gazzelle ha riassunto quello che è il suo stile: i testi, spesso introspettivi e malinconici, tradiscono l'apparente spensieratezza delle basi. E forse sono proprio i testi a far emergere Gazzelle tra i tanti cantautori indie contemporanei. Il momento più emozionante del concerto è stato sicuramente il finale, quando il giovane romano è comparso dal nulla su un palchetto laterale, sorprendendo i fan in lacrime.

Esibendosi con una delle canzoni più struggenti del suo repertorio, “Quella Te”, si è commosso, facendo inevitabilmente scorrere un mare di lacrime tra la folla. Salito sul main stage per chiudere il concerto salutando e ringraziando (cosa peraltro fatta ripetutamente durante tutta la serata), ha ceduto alle richieste implorato dei fan, concedendo il bis di “Tutta la Vita”, pezzo importantissimo dell'ultimo cd che lo ha consacrato definitivamente alla radio. Il concerto ha quindi pienamente soddisfatto (e aggiungerei superato) le aspettative dei fan, coinvolgendo moltissimo a livello emotivo. Chiunque può riconoscersi in un testo di Gazzelle, perché dalle sue esperienze personali mutate in poesia si arriva sempre ad un messaggio interpersonale.
È la sua soggettiva interpretazione della vita che conquista e commuove tutti, in un'esibizione da godersi, anche piangendo un po’.

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