Scuola
Maturità 2020, il boom di voti alti fa discutere
La metà dei maturandi ha preso più di 80, il 10% ha preso 100. Nei licei, le valutazioni aumentano, al Classico 1/4 ha preso il massimo dei voti, allo Scientifico cambia di poco, 1/5
Elio Sanchez | 3 settembre 2020

Quello che stiamo vivendo è stato (ed è ancora) un anno difficile per tutti, ma in modo particolare per i giovani, costretti a rimanere in casa nell’età in cui è più difficile farlo, e che hanno dovuto sperimentare per primi la Didattica a Distanza. Nonostante ciò, i dati degli esiti finali dell’Esame di Stato, riportati dal Corriere della Sera, sono sorprendenti: la metà dei maturandi ha preso più di 80, il 10% ha preso 100. Nei licei, le valutazioni aumentano, al Classico 1/4 ha preso il massimo dei voti, allo Scientifico cambia di poco, 1/5.

Le nuove modalità

Un Esame di Stato con tutti i professori della commissione interni, escluso il presidente che proveniva da un’altra scuola. Questo ha sicuramente aiutato gli alunni perché i loro professori conoscono bene i loro punti forti, ma soprattutto i loro punti deboli. Poi sicuramente anche l’eliminazione delle temutissime prove scritte ha aiutato i ragazzi a dare il meglio di sé al maxi orale.

Un esame fatto apposta per far parlare molto gli studenti, visto che la prima parte prevedeva l’esposizione di un elaborato preparato molto tempo prima, mentre nella seconda era richiesto di analizzare un testo di italiano. Infine, nelle ultime due parti bisognava collegare degli argomenti delle varie materie partendo da un materiale stimolo assegnato dalla commissione, la Cittadinanza e Costituzione e la relazione sui Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento.

Gli interrogativi

La Ministra dell’Istruzione Azzolina in questi ultimi giorni ha ricevuto tantissime lettere dove si chiedeva di mantenere l’Esame in questa maniera anche nei prossimi anni, ma siamo sicuri che i risultati emersi siano veritieri? Qualche dubbio emerge se pensiamo che le prove INVALSI dello scorso anno (quest’anno annullate causa COVID) prospettavano una situazione disastrosa, soprattutto al Sud, dove la metà degli alunni non aveva raggiunto la sufficienza nei test di inglese, matematica ed italiano.

I risultati sono sorprendenti anche perché durante la quarantena non è stato semplice seguire le lezioni e studiare: problemi tecnologici e psicologici si sono fatti sentire, ma i risultati finali sembrano non averne traccia.

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