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È nata la Roma femminile
La centrocampista Claudia Ciccotti ci racconta l’accoglienza calorosa dei tifosi e i primi obiettivi della squadra
Asia Nocco, 18 anni | 1 ottobre 2018

Raccontaci del tuo percorso di formazione e lavorativo, che ti ha portato oggi a giocare nella Roma Femminile.

Ho cominciato a giocare a calcio all’età di 10 anni. Fino ai sedici anni ho giocato in una squadra maschile, mancandone una femminile vicino casa. Questo però mi ha aiutato a crescere e a formare il mio carattere, dovendo dimostrare di essere all’altezza dei miei compagni e di meritare il posto in campo. Successivamente, dopo una breve esperienza in serie C, con la Totti Soccer School femminile, sono passata alla Lazio, con la quale ho esordito in Serie A. In seguito sono passata alla Res Roma, con cui ho giocato sei anni, di cui cinque nella massima serie, prima di approdare nella Roma femminile. Ho avuto anche la possibilità di confrontarmi con squadre di livello internazionale, partecipando alle qualificazioni del campionato europeo con la nazionale U19 e proseguendo nell’U23. Nonostante l’impegno e il tempo dedicato al calcio, mi sono laureata lo scorso anno in Fisioterapia e ho iniziato a lavorare, combinando le mie due passioni.

 

La squadra è stata presentata ufficialmente lo scorso 7 settembre a Piazza di Spagna, a Roma. Cosa avete provato di fronte a un’accoglienza così calorosa da parte del pubblico? 

La presentazione ufficiale della squadra è stata un evento unico. Mai nessuna squadra è stata presentata in questo modo, in uno scenario stupendo come quello di Piazza di Spagna. L’emozione è stata tanta, difficile da spiegare a parole. Quando siamo arrivate sopra la scalinata e ci siamo affacciate, per sbirciare sotto cosa stava accadendo, siamo rimaste sbalordite dalla presenza di tanta gente: non ce lo aspettavamo, non pensavamo che potessero esserci così tante persone per noi. Faccio ancora fatica a credere che sia successo realmente.

È stato emozionante anche rivedersi il giorno dopo in tv. Sicuramente questo evento, con cui ci hanno dato il benvenuto nella famiglia giallorossa, rimarrà indelebile nei miei ricordi, specie per una tifosa romanista come me.

 

C’è tanto entusiasmo, c’è l’appoggio della società e il sostegno di un pubblico sempre più partecipe. Quali sono i vostri obiettivi primari in vista della nuova stagione?

Il primo obiettivo è quello di far appassionare la gente di Roma, cercando di renderla il più possibile partecipe nel sostenerci. Starà a noi dimostrare di meritare il loro supporto, dando il massimo per questa maglia. Siamo un gruppo di ragazze giovani, con talento, affiancate da una giocatrice di grande esperienza, un mix giusto per far bene. Siamo però allo stesso tempo una squadra che si è formata da poco, per cui dovremo imparare a lavorare insieme. Il nostro obiettivo è quello di fare il meglio possibile, concentrandoci partita dopo partita. 

 

In un’epoca di affermazione della donna in ambiti e ambienti prima ad appannaggio esclusivamente maschile, quale ruolo può assumere il calcio femminile?

Negli ultimi anni il calcio femminile sta crescendo sempre di più, sia come visibilità sia in termini di risultati: ne è dimostrazione la qualificazione ai Mondiali ottenuta dalla nazionale italiana. Senza dubbio, l’ingresso di società professionistiche come Fiorentina, Juventus, Roma e Milan ha dato un impulso notevole al movimento. In questo senso il calcio femminile può essere un esempio di come le donne possano affermarsi anche in un campo ritenuto prettamente maschile.

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