Scienza
Rover Perseverance, c'è vita su Marte?
Il rover lanciato nel giugno 2020 è atterrato sul Pianeta Rosso e ha già inviato delle foto agli scienziati: qual è il suo scopo?
Martina Busi | 18 febbraio 2021

Alle 21.55 dell'ora italiana, Il Rover Perseverance è atterrato sul pianeta rosso dopo un viaggio di 203 giorni, per un totale di 470 milioni di chilometri. L’atterraggio è stato confermato alle 22.05 con l’arrivo delle prime foto, una ripresa della telecamera anteriore e una da quella posteriore del Rover, entrambe con bassa risoluzione. 

Rover Perseverance

Il momento fatidico era previsto per le 21.55, ma già qualche minuto prima, avvicinandosi alla atmosfera di Marte, lo scudo si è staccato lasciando il posto ai motori della “gru”, che ha a sua volta rilasciato il Rover. La missione del "geologo a 6 ruote" è quello di trovare possibili tracce di vita. Per farlo è stato scelto come luogo di atterraggio il cratere Jezero, un lago di 49 km ormai prosciugato, che 3 miliardi e mezzo di anni fa era collegato al delta di un fiume che trasportava sedimenti. La presenza di minerali lungo il bordo interno del cratere - prove di una passata attività vulcanica e dell’impatto di asteroidi - sostiene sempre di più la possibilità della passata formazione di microrganismi. Il Rover, attraverso un braccio robotico, raccoglierà campioni di roccia che verranno studiati una volta tornato sulla Terra. In particolare, “Sherlock” si occuperà dell’analisi dell’impronta della luce emessa dalle molecole, e “Watson” catturerà immagini molto ravvicinate. PIXL avrà invece il compito di trovare le zone più adatte da perforare.

Marte

Marte è il quarto pianeta del sistema solare e il terzo più luminoso. Viene chiamato “Pianeta Rosso” per il suo colore caratteristico, dato dalla grande quantità di ossido ferroso che lo ricopre. Nonostante presenti un’atmosfera molto rarefatta, il pianeta gode di temperature superficiali medie piuttosto basse: tra i -120°C e -14°C. Le dimensioni di Marte sono intermedie tra quelle della Luna e della Terra; a quest’ultima, assomiglia molto nella durata del giorno e nell’alternarsi delle stagioni, che tuttavia durano il doppio per via di un periodo di rivoluzione più lungo. Sono molte le formazioni geologiche presenti, tra cui l'Olympus Mons, un vulcano alto 27 chilometri, e un lunghissimo canyon. Attorno al pianeta orbitano due satelliti naturali, Fobos e Deimos.

Nomi e simboli

Marte prende il nome dal dio romano della guerra, Mars. I Babilonesi lo associavano a Nergal, il dio del fuoco, nell’ Induismo era Mangala; mentre per gli egiziani Horus il Rosso. Il simbolo del pianeta è un cerchio con una freccia che punta in avanti, che rappresentano rispettivamente lo scudo e la lancia del dio. Lo stesso emblema è ripreso in biologia per rappresentare il ferro, vista la sua colorazione rossastra. I nomi dei due satelliti equivalgono a quelli dei figli di Marte e Venere: Fobos, la paura, e Deimos, il terrore.

Missioni precedenti

Il primo successo risale al 1964 con il passaggio in prossimità di Marte del Marinar 4 della NASA. Per il primo atterraggio bisognerà tuttavia aspettare il 1971, grazie ai sovietici Mars 2 e 3. Nel 1975 viene lanciato dalla NASA il programma Viking: i due satelliti, che atterrarono su Marte nel 1976, rimasero operativi rispettivamente per sei e tre anni. Grazie a questa missione si sono ottenute le prime foto a colori della superficie marziana e delle mappature di qualità. Nel 1988, per studiare Marte e le sue lune, vengono inviate due sonde sovietiche. Della prima si perse il segnale in viaggio; la seconda riuscì ad inviare una foto del pianeta e del satellite Phobos prima di guastarsi. Nel 2001 si concluse la missione iniziata cinque anni prima con il Mars Global Surveyor, che ha proceduto alla mappatura del pianeta. Un mese dopo il lancio del Survivor venne inviato il Mars Pathfinder, che ha permesso di inviare foto sulla terra. Nel 2001 la NASA inviò il satellite Mars Odyssey che, grazie a uno spettrometro a raggi gamma, riuscì a identificare grandi quantità di idrogeno. Tra il 2007 e il 2011, la Russia e l'Agenzia Spaziale Europea hanno avviato una simulazione del viaggio umano verso Marte.

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