Ambiente
Ambiente, l'impronta antropologica poco ecologica
Di fronte ai disastri ambientali, le nuove generazioni rappresentano una svolta eco-friendly che ci fa ben sperare
Flavia Signorino | 30 marzo 2021

Un’impronta a dir poco schiacciante, quella dell'uomo sull'ambiente. La natura ha sempre aiutato l’uomo a sopravvivere e gli ha concesso di sostentarsi, tuttavia ora dobbiamo essere noi a rivolgerle le nostre attenzioni per evitare danni irreversibili che si ritorcerebbero inevitabilmente a nostro sfavore. I recenti avvenimenti, quali per esempio l’Australia in fiamme, lo scioglimento dei ghiacciai o il surriscaldamento globale, non fanno ben sperare. È ora di prendere in mano la situazione.

La cultura dell'usa e getta

Soprattutto nel corso dell’ultimo secolo, con lo sviluppo di nuovi materiali come le plastiche, la nostra vita è stata sommersa totalmente da oggetti utili e pratici ma dalla vita breve e dal difficile smaltimento: sostanzialmente ci siamo adattati alla cultura dell’usa e getta senza porci il problema della biodegradabilità e dell’accumulo conseguente di questi materiali, il cui smaltimento richiede migliaia di anni. Ma questo è solo uno dei tanti esempi. Pensiamo all’inquinamento atmosferico o all’inquinamento acustico; insomma viviamo nel caos e facciamo ben poco per cambiare.

La svolta ecosostenibile

Sebbene alle nuove generazioni si rimproverino molte cose, è evidente tuttavia che siano proprio esse il motore che sta conducendo alla vera e propria svolta ecosostenibile. Basta veramente poco per diventare “eco-friendly”: campagna per il riciclaggio, prodotti realizzati in materiali riciclati o riciclabili, mezzi di trasporto alternativi come i veicoli elettrici o ibridi. Queste sono solo alcune delle scelte che possiamo compiere quotidianamente per diventare abitanti più consapevoli e rispettosi del nostro pianeta. Sicuramente tocca a noi non imprimere la nostra impronta calpestatrice e scegliere di lasciare un segno senza traccia: determinare un cambiamento concreto riducendo il nostro “attacco” sulla terra. Riusciremo a vedere i risultati delle azioni ecologiche che pian piano stiamo mettendo in atto? Speriamo vivamente di poter rispondere in maniera affermativa a questo quesito.

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