Cinema e Teatro
L’inquietante significato di Don’t hug me I’m scared
Quando il macabro diventa riflessione
Jasmine Aly | 29 gennaio 2021

Iniziata nel 2011 e conclusasi il 19 giugno 2016, Don’t Hug Me I’m Scared è una serie di cortometraggi creata da due artisti britannici, Becky Sloan e Joseph Pelling, distribuita principalmente nel loro sito web e in seguito su YouTube. Per chi non ne avesse mai sentito parlare, si tratta di una serie di video realizzati in modo da avere il tipico aspetto di uno show televisivo per bambini, i protagonisti sono tre pupazzi che vengono inequivocabilmente associati ai pupazzi di Sesame Street, il programma per bambini più famoso del mondo, con lunica differenza che all'interno Don't Hug Me I'm Scared assistiamo a un rovesciamento della prospettiva dei fatti che prende una piega oscura e inquietante.

La critica ai programmi educativi

La somiglianza a tale programma non è casuale, di fatto Sesame Street ha fatto da capostipite per moltissimi altri programmi dello stesso tipo definiti "educaintment" ossia programmi educativi per un pubblico infantile. Infatti Don't Hug Me I'm Scared, rappresenta una vera e propria critica a questo tipo di intrattenimento. Il significato della serie è riassumibile gia all'interno del primo episodio che funge da filo conduttore per i seguenti. Ogni episodio è incentrato sui protagonisti Yellow Guy, Red Guy, e Duck Guy, che incontrano vari oggetti dalle sembianze antropomorfe, i quali cominciano a cantare riguardo semplici tematiche quotidiane su una melodia allegra simile a una filastrocca. Mano a mano che la canzone prosegue, diventa sempre più palese che "l'insegnante" della puntata stia sottilmente invitando i personaggi a condividere la propria opinione sull'argomento in una maniera manipolativa e illusoria, costringendo i personaggi a non ricorrere alla propria iniziativa e di attenersi a ciò che gli viene detto e imposto, illudendoli di essere liberi e di poter pensare con la propria testa quando in realtà sono controllati e costretti ad essere vittime di un pensiero di massa distribuito in un modo indiretto. All'interno della serie troviamo piu volte dei riferimenti a un set televisivo, dettaglio non casuale dato che questa impostazione del pensiero di massa viene trasmessa dalla televisione stessa, capace di manipolare la gente già dalla piu tenera età ed è un controllo che spaventa perché non percepito come tale. Dientro a un programma per bambini, quello che piu di innocente dovrebbe esserci al mondo si nasconde una realtà oscura e triste che non ci rende liberi ma schiavi del sistema.

Le tematiche

Questo significato viene specificato all'interno dei sei capitoli che trattano rispettivamente il tema della creatività, del tempo, dell'amore, della tecnologia, del mangiar sano e dei sogni. Tutte le puntate però insistono sul fatto che quello a qui stiamo assistendo è un set televisivo, ovvero finzione e che i messaggi che i media ci danno più che educare sono capaci di indottrinare e corrompere. L'apparente nonsense della serie in realtà trasmette un messaggio molto chiaro. È necessario chiedersi qual è il motivo per cui la televisione tende a manipolarci e indottrinarci. Il fine ultimo è sempre quello di fare soldi e lo vediamo riflesso da diversi simboli  che ritroviamo nei diversi episodi.

Il significato nascosto

Ci rimane da trattare solo un'ultimo punto che viene spiegato in modo eccellente da The Film Theorists, canale YouTube che trattò argomento, e che ha a che vedere con una data, il 19 giugno, tutte le puntate sono ambientate in questo giorno dell'anno data non casuale a nivello storico per la borsa.Il 19 giugno del 1955 infatti la borsa a nivello mondiale registrò una grande impennata in positivo impressionante e la ragione è molto semplice, nel 1954 la BBC perse il monopolio della televisione a seguito della Television Act, una legge che aveva come scopo principale proprio quello di porre fine al dominio assoluto della BBC in questo settore. Nacque quindi un canale alternativo la ITV, definito come il primo canale televisivo commerciale del Regno Unito. Questo è il momento in cui in Inghilterra appare per la prima volta la pubblicità nei programmi televisivi, l'intrattenimento del pubblico non ha più la priorità cio che conta da questo momento è il beneficio economico. Quindi quello che ci suggerisce Don't Hug Me I'm Scared è proprio che la pubblicità può avere un'influenza terribile sul messaggio che viene dato allo spettatore, che quello che ci viene trasmesso è normalmente vincolato e modificato con un unico scopo, creare il maggior profitto possibile a tutti i costi. Nonostante la loro opinione riguardo a questo mezzo comunicativo, è stato confermato che il 24 novembre 2020 è stata trasmessa per la prima volta la serie su Channel 4, emittente televisiva britannica, ma la vera domanda è perché trasmetterlo solo ora in un programma televisivo dopo diverse proposte rifiutate? Pelling afferma che lo scopo della serie  era mostrare come non insegnare qualcosa e come concetti astratti come la creatività appaiano stupidi quando qualcuno cerca di spiegarli in maniera limitata, un invito a una libertà di pensiero o all'aprire gli occhi alla paura di un subconscio violento nascosto dietro l'apparente normalità.

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