Attualità
Curvy, grasso-fobia e stereotipi di genere
Dal Paleolitico ad oggi, i prototipi di bellezza sono cambiati infinite volte. Ma nell'ultimo secolo si sono intrecciati con pregiudizi di genere
Silvia Bruno | 9 aprile 2021

Le donne curvy sono spesso oggetto di critica e derisione anche da parte di personaggi noti. Di recente è scoppiata la polemica intorno alle parole dell'influencer Giulia De Lellis, che - ai tempi di Uomini e Donne - si era scagliata contro questa categorie ("Non sono un bel vedere"). A distanza di anni, De Lellis è stata costretta a scusarsi e fare retro front in merito a quanto espresso.

Prototipi di bellezza nei secoli

Nel paleolitico la femminilità della donna veniva rappresentata con curve accentuate per delineare il ruolo di fecondatrice. Pensiamo per esempio alla Venere di Willendorf. Nel corso dei secoli però il concetto di donna curvy è mutato: i Romani prediligevano l'abbondanza del corpo perché era indice di ricchezza e distingueva i benestanti, che accedevano facilmente a cibi raffinati e prelibati, dai poveri; i Greci, invece, si servivano dell’ideale di “kalos kai agathos” per delineare la bellezza di un corpo che presupponeva una definizione muscolare e un fisico snello in contrapposizione ad uno “grasso”. Nel Medioevo invece il "grasso" viene accusato di andare contro alla morale etica che verte all'incolumità dell'anima corrotta dal peccato di gola per ritornare ad avere un connotato positivo di benessere e prosperità dal Rinascimento alla Rivoluzione Industriale. Dalla metà del 1800, con l'introduzione della cultura della dieta come strumento per esaltare un ideale prettamente estetico, il grasso ritorna ad essere malsano, non solo dal punto di vista medico ma anche come mezzo per valutare gli altri.

Grasso-fobia e stereotipi di genere

La grasso-fobia, ovvero lo stigma che colpisce le persone con un corpo grasso, per molto tempo ha visto come target preferito le donne. Il grasso intacca la performance di genere richiesta dalla società: una donna delicata, aggraziata, discreta e poco ingombrante; tutto questo con un corpo grasso non puoi esserlo. I ruoli e i connotati che si tendono ad attribuire alle donne curvy nella società, si possono riscontrare anche in abito cinematografico, spesso in modo fin troppo esasperato.

Nel cinema

I personaggi femminili grassi cinematografici raramente hanno una storia romantica e nel caso contrario i loro compagni sono somiglianti fisicamente; sono comiche, materne, goffe, maldestre e desessualizzate. A differenza, l’uomo grasso “cinematografico” quasi sempre ricopre il ruolo di genitore presente e attivo in un contesto famigliare con moglie bella, magra e figli intelligenti e, seppur a volte simpatico, burbero o combinaguai, riscuote successo anche in ambito lavorativo e sociale. Gli esempi lampanti sono Homer Simpson de “I Simpson”, Peter Griffin de “I Griffin” o Jim de "La vita secondo Jim".

Body positive

Le recenti campagne a favore del body positive, fortunatamente stanno segnando un cambio di rotta soprattutto nella moda, nella musica e nel cinema.  Ne sono un esempio Ashley Graham, Candice Huffine, Tara Lynn, Adele, Megan Taylor, Aretha Franklin, Etta James, Melissa McCarthy, Roseanne Barr, Rebel Wilson, Queen Latifah e America Ferrera. Nonostante il fisico abbondante queste donne hanno saputo farsi apprezzare grazie alle loro doti artistiche, alla tenacia e alla fierezza di essere curvy.

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