Attualità
Kyiv o Kiev, qual è il nome corretto?
#KyivnotKiev la rivendicazione di un popolo attraverso la lingua.
Giulia Metalli | 3 marzo 2022

Kiev, il nome della capitale ucraina è ormai  entrato a far parte da giorni della nostra quotidianità ed il mondo intero è affamato di notizie ed aggiornamenti dalla città. Mentre la tragedia si consuma però, in un campo di battaglia privo di armi come quello dei social, si è rinnovato un dibattito che la vede protagonista e l'hashtag  #KyivnotKiev è tornato far sentire la propria voce in tutti i maggiori sociali, primo tra tutti Twitter. 

 

Kyiv not Kiev

#KyivNotKiev è una campagna online che nasce già nel 2018, promossa dal Ministero degli Affari Esteri ucraino assieme a "StratCom Ukraine", un'organizzazione non governativa che si occupa di strategie di comunicazione.  Già cinque anni fa l’obiettivo era quello di persuadere i media ad utilizzare esclusivamente il nome  Kyiv per riferirsi alla città. Kiev è infatti la forma russofona del nome attribuito alla città che, oggi più di ieri, alla luce dei grandi avvenimenti storici di cui siamo testimoni, diventa anche simbolo nero su bianco dell’oppressione russa. 

L'organizzazione intende affermare a livello internazionale un'identità ucraina ed è volta alla liberazione dalle reliquie linguistiche dell'Impero russo e dell'Unione Sovietica, promuovendo l'uso esclusivo delle denominazioni in lingua ucraina per tutte le località geografiche appartenenti al territorio. Prima dello scoppio della guerra russo-ucraina al di fuori dei territori nazionali non si vedeva la necessità di tale cambiamento e il movimento non riscontrò il successo sperato. 

Oggi molti media occidentali accolgono favorevolmente la proposta. 

 

Le radici di un’ identità 

Il grande valore simbolico che la città di Kyiv assume per il popolo ucraino non riguarda solo il suo status di capitale. Ad elevarla rispetto alle altre zone del territorio è certamente la sua storia. 

Kyiv è il cuore pulsante dell'identità ucraina. Qui è nato il popolo ucraino e qui oggi il popolo ucraino combatte e resiste. 

Kiev fu fondata circa nel VI secolo d.C ma da questa data in poi le informazioni rimangono scarse e piuttosto vaghe. Per tradizione si fa risalire il nome della città a un'antica leggenda. Secondo le cronache scritte nei secoli successivi, la città prende il nome dal suo fondatore Kyi, membro di una tribù slava. Il merito, sempre secondo le scritture, non sarebbe solo di Kyi ma anche dei suoi fratelli Shchek e Khoryv e della sorella Lybid, da cui prende il nome un piccolo fiume che scorre attraverso Kyiv e che va a confluire nel Dnepr. 

L'identità che unisce il popolo ucraino dal punto di vista sociale e culturale comincia a formarsi in epoca medievale, quando nasce la Rus’ di Kyiv. Rus’ indicava infatti un regno e identificava la genti scandinave dai capelli rossi. Lo Stato si estendeva tra il Mar Baltico e il Mar nero e che si compineva di diversi principati riuniti attorno a Kyiv.

Dopo l’introduzione nel 989 del Cristianesimo ortodosso e la perdita del paganesimo, inizia per la città un periodo di grande splendore sotto il granduca Jaroslav, detto "il Saggio". 

La prosperità non durerà poi molto, perchè a partire dall’invasione dei Tartari nel 1240, la città conoscerà un gran numero di dominazioni straniere: diviene prima proprietà dei Granduchi di Lituania, poi inglobata nel Regno di Polonia e un un secolo dopo, circa alla metà del 1600, entra a far parte della Russia zarista.                   

Tra la caduta dell’impero zarista russo e l’istituzione dell'Unione Sovietica, Kyiv viene scelta come capitale della Repubblica Popolare Ucraina, che si contrappone alla Repubblica Sovietica Ucraina.  Nel 1920 la città finisce in mano ai Soviet.

Nel corso della seconda guerra mondiale, Kyiv non è risparmiata neppure dall’occupazione tedesca che dura fino al 1943, quando viene liberata dall’Armata Rossa. 

L’Ucraina raggiungerà l’indipenza solo nel 1991 con la caduta dell’Unione Sovietica. 

 

La lingua come arma

La storia tumultuosa dell’Ucraina e della sua capitale può dunque farci rivalutare l’importanza storica e culturale del nome Kyiv.  Come affermato al Guardian da Andrii  Smytsniuk, professore di ucraino presso l’università di Cambridge:  «Quando incontro qualcuno che non conosco, preferisco pronunciare il suo nome nel modo in cui viene pronunciato nella sua lingua. Per questo penso che sia più giusto pronunciare “Kyiv” nel modo più fedele possibile all’ucraino»

La questione della denominazione della città ha superato le barriere linguistiche ed è, oggi, una rivendicazione politica importante e necessaria, che dimostra come l’autodeterminazione dei popoli possa passare attraverso ogni tipo di arma, persino quella della lingua. 

 

 

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