Attualità
Il patriarcato nel tempo
Un'analisi  sul patriarcato, dal suo inizio come dominio maschile nella famiglia alla sua trasformazione in un sistema più ampio di disparità di genere. Scopri le radici storiche e poniti domande cruciali sulla sua rilevanza nell'attuale panorama sociale
Vittoria Capra e Sara Santoro | 29 agosto 2024

Patriarcato: s. m. [der. di patriarca; dal greco pater “padre” e archein “comandare” dal lat. mediev. patriarchatus]. Tipo di organizzazione familiare a discendenza patriarcale, in cui i figli prendono dal padre il nome, i diritti, la potestà che essi trasmettono al discendente più diretto e vicino nella linea maschile.”

Che cos’è?

Il patriarcato consisteva originariamente nel predominio dell’uomo in ambito familiare. Col passare del tempo, però, ha acquisito una concezione differente. Adesso è, infatti, inteso come l’attribuzione di un qualsiasi potere agli uomini che, oltre a controllare la propria famiglia, occupano posizioni di rilievo, giustificati dalla società stessa. Questa situazione crea un divario tra la posizione sociale detenuta dall’uomo e il ruolo della donna, che è spesso messa da parte.

Dove e quando?

Si attesta che, all’inizio, vi era un rapporto di uguaglianza tra uomini e donne, ma che esso sia stato compromesso a seguito del passaggio da nomadismo a una condizione stazionaria e da rivoluzioni sociali e tecnologiche. Successivamente, quando si andarono formando delle tribù, la donna venne utilizzata come merce di scambio per trattative economiche. Con l’affermarsi poi delle società occidentali, il ruolo della donna fu minimizzato sempre di più, fino a ritrovarsi relegata in una determinata area della casa e non poterne uscire. Dalla concezione greca si è passata a quella romana, in cui l’unica voce che aveva potere era quella dell’uomo più anziano della famiglia

Ma è giusto oppure no?

Il patriarcato è una concezione arcaica che dovrebbe essere superata, dal momento che non esiste una motivazione valida per la quale una donna dovrebbe essere considerata meno dell’uomo. Meno competente, meno valida, meno libera. Perché dovrebbe essere rilegata in casa? Perché in abito lavorativo, pur di assumere un uomo, anche non qualificato, si ignora una donna più competente? Per i progressi che abbiamo raggiunto in qualsiasi altro ambito può sembrare strano che molte persone pensino che quella che abbiamo descritto qui sopra sia una struttura sociale giusta ed adatta, ma purtroppo, come ci mostrano gli stessi fatti di cronaca, è una visione ancora diffusa.

Commenti