Attualità
LA MODA
Alla ricerca del pokémon perduto
Smartphone in mano e testa bassa a cercare i famosi animaletti nascosti per le strade delle nostre città: l’app Pokémon Go è diventata in brevissimo tempo il tormentone dell’estate (e non solo)
Ivan Ilari | 3 ottobre 2016

Luglio 2016. La Niantic lancia l’applicazione “Pokémon Go” ed è subito mania. L’app coinvolge moltissime persone dai 6 ai 40 anni in una ricerca pazza in giro per le città dietro le tracce dei tanto celebri animaletti. In pratica sulle mappe delle nostre strade possono comparire – virtualmente si intende – vari tipi di Pokémon che vanno catturati.
I numeri in relazione a questo tormentone estivo salgono subito alle stelle, superando sul web anche l’hashtag #prayfornizza o siti consultatissimi. Se fosse una semplice, sicura attività di ricerca, tutto bene, ma la situazione è completamente diversa. Il controllo di questo gioco sulle vite di chi lo pratica ha superato il limite. La ricerca dei Pokémon porta ad avventurarsi in luoghi sconosciuti senza fare attenzione al mondo circostante, andando così incontro a zone non proprio sicure. Come è accaduto in Missouri, Stati Uniti, dove alcuni ragazzi tendevano trappole agli allenatori di Pokémon – sì, perché gli animaletti si devono allenare – per derubarli di soldi e smartphone dopo aver aumentato l’affluenza ai Pokestop (per i neofiti, luoghi in cui è più probabile avvistare i famigerati Pokémon). Attenzione, quindi, a parcheggi e zone particolarmente ampie ed isolate nelle città. Eppure, il pericolo legato all’abuso dell’applicazione può essere anche dietro l’angolo, dato che a giocarci sono persino gli automobilisti. In Giappone, un uomo di 39 anni che giocava guidando ha investito due donne, uccidendone una. In alcuni Stati sono stati presi provvedimenti: in Russia, dopo che un ragazzo aveva preso l’abitudine di intrufolarsi in chiesa per andare a caccia di Pokémon, si è imposta una pena di 5 anni di carcere, che l’imputato rischia di scontare davvero. Negli Stati Uniti la città di Des Moines ha proibito l’uso del gioco alla guida, perché, oltre a causare una crescita dell’80% degli incidenti stradali, ha comportato un notevole aumento del traffico, dato che chiunque si fermi per catturare un Pokémon nel bel mezzo di un’autostrada rallenta inevitabilmente il flusso. La questione ha toccato anche il lato religioso, tanto che il gioco è considerato blasfemo in India, in quanto andrebbe contro i fondamenti di religioni strettamente vegetariane. La trovata della Niantic ha suscitato reazioni diverse: se da una parte alcuni medici pensano che il gioco aiuti le persone affette da disturbi comportamentali ad aprirsi al mondo facendole uscire di casa, camminare e fare nuove amicizie, dall’altra c’è chi sostiene che stare con uno smartphone davanti agli occhi anche in giro per la città non sia la cosa migliore. Inoltre, se da un lato può essere considerato un ottimo escamotage per ridurre la percentuale di obesità tra la popolazione, sull’altro piatto della bilancia c’è un attaccamento ancor più eccessivo alla tecnologia e una drastica riduzione delle relazioni sociali. C’è chi è stato lasciato dal proprio partner perché passava troppo tempo a giocare tralasciando la relazione! Quindi, ragazze, inutile illudersi: se vedete la persona dei vostri sogni che vi punta con fare voglioso, molto probabilmente potreste avere un Pikachu dietro le spalle!

 

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