Cinema e Teatro
A tu per tu con Luciana Del Grosso: salute mentale e ansia sociale tra i ragazzi
Tra pochi mesi uscirà al cinema Inside Out 2. Nel nuovo film arriva una nuova protagonista: Ansia, l’emozione che cambierà la vita della giovane Rile. Sempre più ragazzi oggi soffrono di ansia sociale, ne parliamo con la psicologa Luciana Del Grosso
Dorottya Domokos, Maddalena Favale, Marta Attini, Sofia Piumella | 7 May 2024

Come Rile, la protagonista del film Inside Out 2, in questa delicata età tutti gli adolescenti vengono travolti dalle nuove emozioni, ma tutti reagiscono in modi diversi: alcuni riescono a controllarle, mentre altri si fanno sovrastare da loro, soprattutto dall’ansia, che può sfociare in ansia sociale.

Ansia sociale, cos'è

L’ansia sociale (o fobia sociale) è un disturbo emotivo che si presenta in delle situazioni quotidiane, come parlare in pubblico o conoscere nuove persone, ma a causa sua la persona che ne soffre si sente paralizzata dalla paura di essere giudicati. Quando parliamo di ansia sociale ci riferiamo a una paura insopprimibile e costante del giudizio altrui, che è causata da una combinazione di genetica, fattori ambientali ed esperienze di vita. Questa paura potrebbe spingere colui che ne soffre a sottrarsi a delle situazioni che invece potrebbero risultare delle esperienze piacevoli e/o di crescita personale. L’ansia sociale può presentarsi in persone di qualsiasi età, ma di solito si manifesta durante la fase dell’adolescenza.

Una delle ultime ricerche condotte da Telefono Azzurro ha dimostrato che 1 adolescente su 5 vive in uno stato di ansia costante, e che per 1 adolescente su 3 consultarsi con un esperto della propria salute mentale non è un’opzione.

A tu per tu con Luciana del Grosso

Abbiamo intervistato su questo tema la psicologa del centro “Il Faro” di Fermo, Luciana Del Grosso.

Che cosa pensa lei dell’ansia sociale?

È qualcosa che al giorno d’oggi è molto frequente, e anche il Covid ha peggiorato le situazioni. Infatti è una delle conseguenze più evidenti del lockdown, che si manifesta non solo negli adolescenti ma anche negli adulti.

Questo è un grande problema per i ragazzi?

Sì, perché in generale le persone fanno difficoltà a relazionarsi con gli altri, ma in particolare nella fascia di età della preadolescenza e dell'adolescenza, quando l’essere visto dai coetanei ha un valore molto più importante che l’essere visto dai propri genitori. Questo, in casi estremi, può portare anche a un ritiro sociale, cioè non voler più andare a scuola, non voler uscire, non voler fare attività sportive. Invece è molto importante per i giovani costruire la propria identità, la propria personalità all’interno del gruppo dei pari ma c’è sempre la paura di essere sbagliati, di essere giudicati male, di non essere perfetti.

I social stanno peggiorando la situazione?

Sì, sicuramente in tutto questo un po’ contribuiscono anche i social, perché se noi apriamo Instagram ci capita sempre di vedere l’influencer perfetto o comunque la fotografia perfetta con mille filtri e questo dopo un po’ ci fa relazionare con l’altro in modo diverso, confrontandoci con quello che vediamo nei social. Per questo preferiamo non relazionarci con gli altri, e ciò vale sia per le ragazze che per i ragazzi.

Secondo lei basterebbe un aiuto per superarla? 

Sicuramente sì, potrebbero essere d’aiuto le figure adulte che ruotano intorno all’adolescente, prima di tutto per cercare di capire che cosa sta succedendo senza rimproverare e senza giudicare e quando ci rendiamo conto che magari anche le figure che stanno intorno non riescono a darci una mano magari possiamo rivolgerci ad un professionista.

Secondo lei cosa causa l’ansia sociale in un ragazzo? Cioè quali eventi/esperienze negative la possono causare?

La paura del giudizio, nell’essere sentito giudicato, etichettato e non sentirsi a posto, non sentirsi perfetto. Sicuramente anche quando si vivono forme di bullismo a scuola.

Un consiglio da parte sua a chi soffre di ansia sociale?

Parlarne, raccontarlo, non vergognarsi perché l’ansia sociale è qualcosa che colpisce al giorno d’oggi la  stragrande maggioranza degli adolescenti e quindi non sentirsi sbagliato, non sentirsi diverso, parlarne il più possibile o con delle figure di riferimento che possono essere degli insegnanti di cui ci fidiamo o lo psicologo della scuola. Comunque non tenerselo dentro, parlare il più possibile anche se ci fa sentire a disagio, anche se ci fa vergognare, perché dopo che l’avremo superata sará molto meglio. Parlare, anche perché è una reazione a catena: non parlo perché ho paura di sentirmi giudicato ma se non parlo resto sempre chiuso.

Nuove emozioni al cinema 

In questo contesto riuscire a fare emergere la gioia non è sempre facile. Il film INSIDE OUT ci aiuta a capire che è normale e che ci saranno sempre altri sentimenti che ci aiuteranno a stare bene, in un modo o nell’altro.

Nel primo film ci sono Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto, e tutti hanno un ruolo speciale, perché dobbiamo dare valore a tutte le nostre emozioni e non dobbiamo vergognarci di loro. Nel secondo film entrano in gioco altre emozioni, quelle che incontra un’adolescente nella vita reale, e di cui dobbiamo capire come possono rendere la nostra vita migliore e più “colorata”.

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