Attualità
Legalità, Mattarella richiama le scuole e il Terzo Settore
Nell’anniversario dell’attentato al Generale Dalla Chiesa il Presidente della Repubblica invita tutti a proseguire la lotta alla mafia
Redazione | 3 settembre 2023

Palermo, a 41 anni dalla strage di via Carini nel corso della quale perse la vita il Generale Dalla Chiesa, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato le vittime di mafia lanciando un appello a tutta la società civile. 

“La lotta alla mafia impegni tutta l’Italia”, queste le dichiarazioni rilasciate dal Presidente in una nota. 

Era il 3 settembre 1982 quando un attentato mafioso uccise il prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente della scorsa Domenico Russo (che morì dodici giorni dopo per le ferite riportate nell’agguato). A quarant’anni di distanza la mafia continua a imperversare in molti territori italiani e il monito lanciato dal Presidente è quello di responsabilizzare tutta la società civile: “Dal contributo di tutti, dall'efficacia delle azioni di contrasto e di prevenzione, dai germi di consapevolezza che la società, le famiglie, la scuola, il terzo settore sapranno far sbocciare nelle giovani generazioni, dipendono la stabile affermazione della cultura della legalità e lo sviluppo di durature prospettive di progresso economico e sociale". 

La cultura e il rispetto del valore della legalità è un procedimento che, oltre a coinvolgere e riguardare ovviamente le istituzioni, parte e può partire dal basso. Mattarella si rivolge soprattutto ai giovani, alle nuove generazioni, che rappresentano il futuro (e la speranza) della nazione. 

Il Presidente ha sottolineato come anche la scuola e il mondo sociale possano contribuire, effettivamente, nel distribuire e condividere le buone pratiche, combattendo ogni fenomeno di sopruso e di illegalità che ancora oggi resta presente nel nostro paese. 

Mattarella ha ricordato quindi cosa fece il Prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa: “Carlo Alberto Dalla Chiesa intuì le potenzialità dell'azione della Pubblica Amministrazione per contrastare, insieme all'azione della Magistratura e delle Forze di Polizia, le pretese criminali di controllo dei territori. Il suo esempio interpella oggi la coscienza civica e la responsabilità personale di coloro che ricoprono pubbliche funzioni, chiamati a costituire un efficace argine all'illegalità, alla corruzione e alle infiltrazioni criminali nel tessuto amministrativo ed economico".





 

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