Attualità
ABNE: Studentati europei
La risposta al caro affitto sono gli studentati, su cui anche l’Unione Europea sta lavorando
Edoardo Berritto | 6 dicembre 2023

Circa il 40% degli studenti universitari decide di intraprendere il proprio percorso universitario in una città diversa da quella in cui vive, come rivela il Report 2023 di Scenari Immobiliari. Ciò comporta la necessità di trovare una stanza o un appartamento da prendere in affitto. Tuttavia trovare un alloggio per uno studente fuorisede potrebbe essere più difficile del previsto, in quanto dal mercato c’è una scarsa offerta e, laddove c’è, i prezzi sono spesso troppo elevati, se pensiamo che a Milano l'affitto di una stanza si aggira sugli 800 euro di media.

Un’alternativa, però, esiste ed è rappresentata dagli alloggi universitari regionali, anche detti studentati. Si tratta di strutture gestite dalle regioni e messe a disposizione dei fuorisede, dove il canone di affitto è irrisorio o, per i meno abbienti, è addirittura inesistente perché finanziato con borse di studio che coprono del tutto, o in parte, il costo dell'affitto. Ad oggi però poco più del 4% ha accesso ad un alloggio di questo tipo (Rapporto sulla condizione studentesca realizzato nel 2022 dal CNSU, Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari) e, proprio a tal proposito, con il PNRR sono stati stanziati 960 milioni di euro destinati alla creazione di nuovi alloggi, tramite la riqualifica di strutture in disuso o la costruzione di nuovi edifici. L’obiettivo prefissato è quello di raggiungere entro giugno 2026 i 60.000 posti letto in più. Particolarmente virtuosa è la Regione Lazio che ha inaugurato ad ottobre 2023 un nuovo studentato ad Ostia per 51 posti letto e si sta lavorando all’idea di spostare l’intero Policlinico Umberto I di Roma in una nuova struttura, convertendo gli attuali padiglioni in un campus universitario. Gli alloggi universitari possono essere finanziati anche dai fondi della politica coesione dell’Unione Europea, che punta a ridurre le disuguaglianze e ad aumentare la coesione tra le regioni UE. Negli anni passati ne sono stati finanziati alcuni in diverse parti d’Italia: è accaduto a Caltanissetta, Fisciano (Salerno) e Napoli. 

Caltanissetta

Residenza universitaria “ex Convento San Domenico”

INIZIO: agosto 2008

FINE: maggio 2011

COSTO DI REALIZZAZIONE: 3.042.168,42 euro

RISORSE DI COESIONE: 3.040.861,24, di cui l'Unione Europea ha stanziato 1.441.574 (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR - Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2007-2013)

La residenza universitaria sorge nel quartiere di origine araba “Angeli” di Caltanissetta (il più antico della città), all’interno di quello che era il convento di San Domenico, annesso all’omonima chiesa. Costruito nella seconda metà del XV secolo durante il dominio aragonese a Caltanissetta, e poi divenuto la sede della caserma “Casaccia” dopo l’unità d’Italia, ad oggi l’ex convento è sede del polo decentrato dell’Università di Palermo. La collaborazione tra il consiglio universitario Nisseno, il Comune di Caltanissetta, l’associazione infrastrutture Sicilia e l’ERSU Palermo, ha dato vita a una vera e propria comunità universitaria. La residenza conta stanze singole o doppie (anche per studenti disabili) e offre spazi comuni per lo studio e per la socializzazione, oltre a servizi come la mensa, la lavanderia e la connessione Wi-Fi.

Fisciano (Salerno)

Campus universitario

INIZIO: settembre 2010

FINE: aprile 2013

COSTO DI REALIZZAZIONE: 6.129.978,42 euro

RISORSE DI COESIONE: 6.129.978,42 euro, di cui l'Unione Europea ha stanziato 4.597.484 (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR - Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2007-2013)

La creazione dell’imponente campus universitario di Fisciano (in provincia di Salerno) è stata di notevole importanza strategica, attirando al sud molti studenti. La struttura vanta 780 posti letto, con stanze predisposte anche per gli studenti disabili e per studenti o docenti stranieri e una moltitudine di servizi associati (reception, sale studio, palestra, mensa, sala video). La costruzione del campus ha comportato anche l’edificazione di un altro complesso universitario con 86 posti letto a Baronissi (a 4 km da Fisciano) e il restauro del vicino Palazzo Barra, il quale offre 24 posti letto ulteriori.

Napoli

Residenze universitarie "Parthenope"

(Inizio e fine lavori non disponibili)

COSTO DI REALIZZAZIONE: 8.800.000 euro

RISORSE DI COESIONE: € 8.800.000, di cui l'Unione Europea ha stanziato 6.600.000 euro (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FESR - Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2007-2013)

Nate dalla riqualificazione dell’ex manifattura tabacchi, vicina alla stazione centrale di Napoli, le residenze universitarie “Parthenope” offrono agli studenti fuorisede 180 posti letto (di cui 8 per disabili) suddivisi tra camere e appartamenti, inoltre la mensa, le cucine condivise, la sala studio, la palestra e la lavanderia. Il progetto è sorto grazie alla collaborazione tra le istituzioni locali e l’ADISU (Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario) della Regione Campania.

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