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Chi è in cerca della prima occupazione non può non passare prima di tutto da un Centro per l?impiego, dove si offre anche formazione e un aiuto per orientarsi meglio. Provare per credere
Redazione | 27 aprile 2013
Marina De Santis, Centro per l?Impiego di Savona, ci dà qualche consiglio.

Quanti ragazzi arrivano al Centro per l?impiego con le idee molto confuse sul futuro e quanti invece le hanno già abbastanza chiare?
Ad avere le idee chiare sono ben pochi: penso solo un 30%. Molto spesso la confusione è dovuta alla difficile situazione economica che porta difficoltà anche nel sociale. La scuola rimane in questo un canale un po? limitato a se stesso. La persona esce da un percorso formativo con delle competenze tecniche che però non sa dove andarsi a spendere e questo è un altro dei motivi principali della confusione. D?altro canto il diciottenne, sulla base degli strumenti che ha a disposizione, non ha quella consapevolezza necessaria della progettazione della propria vita. Ha bisogno di essere condotto e guidato verso questa. Va spiegato al ragazzo cosa vuol dire investire su di sé, su un progetto di vita, di formazione o di lavoro.

Si sente spesso parlare di bilancio di competenze. Di cosa si tratta?
È una verifica delle competenze tecniche trasversali in possesso della persona. Solitamente viene sostenuto da uno psicologo che ha il mandato per ottemperare a questo ruolo e il Centro per l?impiego, all?interno dei servizi orientamento, può predisporlo su appuntamento.

Quali settori offrono maggiori possibilità per i ragazzi in questo particolare difficile momento?
Quasi tutti i settori purtroppo sono in fase di perplessità e di attesa rispetto a quello che succederà. Sul territorio savonese, quello che conosciamo ovviamente meglio, l?ambito che registra il minor calo di offerte è sicuramente l?amministrativo-contabile. Le ditte individuali, come gli studi di consulenza, ma in generale le aziende di qualsiasi ordine e grado necessitano comunque sempre di queste figure. Oggi però l?ausiliario d?ufficio è stato sostituito dall?impiegato contabile. Le esigenze del mercato cambiano, così le richieste si adeguano. Così come nel settore edile al posto del manovale viene richiesto il muratore specializzato.

Quanto contano le aspirazioni e quanto è importante invece verificare dove è più facile trovare lavoro?
Sicuramente vince il dna, la personalità: da lì si fa un investimento sulla persona e tutto ciò che si aggiunge da un punto di vista formativo e trasversale arricchisce, perché come substrato c?è la motivazione forte della persona che vince qualsiasi ostacolo. Poi la formazione dà ottimi risultati anche nei processi di riconversione così come in quelli di acquisizione e competenze specialistiche per un neo diplomato o un neo laureato, ad esempio.

Quando scegliere la formazione professionale?
Ad oggi è considerato un passaggio obbligato quasi per tutti: per i giovani senza titolo di studio, ma anche per i neo diplomati, i neo laureati, i lavoratori in mobilità, in cassa integrazione, i disoccupati di lunga durata, ma è importante anche la formazione continua nelle aziende per i lavoratori occupati. È considerata uno step indispensabile per andare a costruire e implementare iI nuovi profili che devono sostituire quelli obsoleti.
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