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Come aiuto il pianeta
Il mio energy drink? L'acqua!
Si è appena conclusa la festa per la Giornata Mondiale dell’Acqua, un appuntamento importante per conoscere un tema delicato come il rapporto fra risorse idriche ed energia
Redazione di Roma | 14 aprile 2014

Il World Water Day quest’anno avuto al centro il rapporto fra acqua ed energia: manifestazioni e convegni organizzati in ogni Paese hanno puntato l’attenzione sulle forti diseguaglianze all’accesso alle risorse del pianeta e sulla produzione di energia che richiede l’utilizzo delle risorse idriche (fonti energetiche idroelettriche, nucleari e termiche). Temi quanto mai attuali in Italia. Se infatti il fabbisogno giornaliero suggerito dall’Onu per bere, cucinare, pulire è di 20-50 litri di acqua al giorno a persona, un rapporto del WWF lanciato con un claim esemplificativo- “Acqua in bocca: quello che il cibo non dice sull’impronta idrica”- stabilisce che ogni italiano beve oltre 6000 litri di acqua al giorno, nascosta nei prodotti che consumiamo e per via degli sprechi. I cambiamenti climatici e le economie a forte tasso di sviluppo industriale, spingono nel 2014 l’Onu a facilitare lo sviluppo di politiche che aprano la strada all’uso sostenibile delle acque in un’auspicabile economia verde. È sempre più chiaro, infatti, che “l’oro blu” non è un bene infinito e che bisogna ripensare e rimodellare il modello economico mondiale fino ad oggi basato solo su profitti e consumi.

Acqua=energia
Non a caso il tema delle sinergie fra “acqua ed energia” viene proposto dalle Nazioni Unite alla vigilia del 2015, un anno ricco di importanti scadenze internazionali, come la conclusione degli obiettivi del Millennio, la proposta da parte delle stesse Nazioni Unite dell’agenda degli obiettivi sostenibili post-2015 e soprattutto di EXPO, il cui slogan è “Nutrire il mondo, energia per la vita”. L’ambizione dell’esposizione internazionale che si terrà a Milano è infatti quella di proporre agli Stati ed alla comunità internazionale proposte e modelli con cui garantire cibo, acqua ed energia per tutti entro il 2030. Una sfida non indifferente, se consideriamo che ciascuna di queste problematiche è strettamente connessa alla crescita della domanda, a fronte di una sempre maggiore scarsità o rarefazione delle disponibilità del bene stesso. La produzione di energia utilizza grandi quantità di acqua, negli impianti idroelettrici, come nei processi di raffreddamento delle centrali e in quelli di estrazione e trattamento dei combustibili. Di contro, anche la fornitura di acqua richiede notevoli quantità di energia e in un mondo in cui la domanda futura per entrambe le risorse si intensificherà, il legame che le unisce diventa sempre più una criticità. Entro il 2035 è previsto un aumento del consumo mondiale di energia pari al 35%, cui si aggiungono le altrettanto preoccupanti stime provenienti dal settore agricolo – il più idrovoro di tutti – che nello stesso lasso di tempo potrebbe crescere di oltre il 50%, arrecando ulteriore pressione sulle risorse idriche. Ma mettere a rischio le già sovra sfruttate risorse globali – nel mondo attualmente sono ancora 780 milioni le persone senza adeguata acqua potabile e 1,3 miliardi quelle senza elettricità – non saranno però solo gli aumenti demografici e dei consumi. Dure ripercussioni potrebbero arrivare infatti dal global warming e dai cambiamenti climatici indotti, in particolare per quanto riguarda l’intensificarsi dei periodi di siccità. Pericolo segnalato anche per l’Europa, dove è stimato un abbassamento nei livelli dei bacini fluviali meridionali (soprattutto in Italia, Francia e Penisola Iberica) che potrebbero ridursi fino all’80%.

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