Mondo
Viaggio nelle usanze più curiose dell'Africa
Alcuni riti africani potrebbero sembrarci primitivi e senza senso, ma in realtà hanno un significato che vale la pena conoscere
Federica D'Ingiandi | 18 maggio 2021

Sono diverse le tradizioni legate alle tribù africane, che nonostante il passare delle tempo permangono e continuano ad incuriosirci: continuiamo ad essere stupiti di fronte al fascino che aleggia attorno a questa misteriosa terra. Queste usanze sono davvero sorprendenti e molto caratteristiche. Raccontarle tutte sarebbe impossibile, ma elencheremo quelle che più ci hanno colpito.

I Woodabe e il loro ballo dell'amore

I Wodaabe conducono una vita nomade in Africa centrale. Una tradizione celebre legata a questa etnia è il Guérewol, un importante rito di corteggiamento che si tiene una volta all'anno. Il rituale consiste in un evento di danza chiamato Yaake, durante il quale gli uomini ballano e sfoggiano ornamenti preziosi e pitture coloratissime sul viso al fine di attirare l'attenzione del pubblico, composto da giovani donne in età matrimoniale. La musica è caratterizzata dal battere delle mani e dei piedi dei cantanti, che per dimostrare la loro devozione verso la donna infine prescelta, si spostano nel suo accampamento e ballano talvolta per ore, al fine di dare prova della loro resistenza fisica.

Durante queste danze, gli uomini Wodabee hanno l'occasione di mettere in mostra ciò che presso la tribù è ritenuto l'ideale di bellezza: alta statura, denti e occhi bianchissimi, che spesso i giovani roteano nel corso del rito.

I Mursi ei i dischi labiali

I Mursi sono una tribù stanziata in Etiopia. Essi costituiscono una delle numerose tribù in cui è presente la pratica del disco labiale. Quest'ultima prevede la foratura del labbro e la sua successiva dilatazione attraverso un disco, nella maggior parte dei casi in argilla o legno. Spesso le dimensioni del disco variano in base alla condizione economica e sociale dellla donna che lo indossa. Presso i Mursi, il disco simboleggia il passaggio dall'età infantile al completamento dello sviluppo fisico e viene applicato intorno ai quindici o sedici anni. I dischi inseriti variano e ne vengono usati di più grandi ed appariscenti con il passare del tempo.

Questa pratica potrebbe sembrare ai nostri occhi un'imposizione dolorosa e forzata a cui le donne sono obbligate. In realtà essa è il frutto di una scelta personale e spontanea delle ragazze Mursi. Sono state attribuite varie interpretazioni dell'uso di questo accessorio nel corso della storia: i dischi sono stati ritenuti un mezzo per scoraggiare i mercanti dal rapire le donne, il cui volto appariva loro deforme, durante il periodo della tratta degli schiavi. Alcuni antropologi li hanno invece considerati come indicatore della condizione sociale in base al loro diametro. Oggi il disco labiale è un simbolo di bellezza, fascino e fertilità per la donna che lo utilizza.

Gli Hamer e il salto dei tori

Gli Hamer vivono nel sud dell'Etiopia. Quando un ragazzo raggiunge l'età adulta deve affrontare una particolare prova, che gli conferirà il diritto di sposarsi: il salto dei tori. Il giovane dovrà camminare lungo le schiene di tori disposti in fila, senza vestiti e cercando di evitare di cadere. Il percorso dovrà essere compiuto avanti ed indietro per un numero di volte non inferiore a quattro. Nel caso in cui il traguardo non venisse raggiunto, egli potrà ritentare solo l'anno successivo. Solo con il completo conseguimento dei risultati, egli sarà considerato un uomo a tutti gli effetti dalla società e potrà sposarsi, avere dei figli e possedere il bestiame.

Gli Himba dalla "pelle rossa"

Gli Himba sono situati in Namibia. Le donne di questa tribù sono conosciute per il colore caratteristico della loro pelle. Lo strato rosso che le ricopre si chiama otjize: si tratta di un composto a base di burro, grasso e ocra rossa, applicato con cura ogni mattina per finalità puramente estetiche. Questo piccolo segreto, contribuisce a rendere la bellezza della donne Himba ancora pià scultorea e davvero particolarissima.

I San, guarire ballando

Concludiamo questa presentazione con una tradizione che sfocia nel magico e che appartiene al popolo San, situato nel Kalahari, tra Sudafrica, Namibia e Botswana. Questo popolo pratica una celebre danza della guarigione, conosciuta come trance dance. Essa viene guidata dagli anziani del gruppo e continua per ore attorno al fuoco, a ritmi velocissimi e continuativi. I guaritori danzano fino allo sfinimento e al raggiungimento di uno stato di trance in cui possono trovare soluzioni alle afflizioni e alle difficoltà della tribù, attraverso il contatto con gli spiriti.

Conoscere e approfondire alcuni aspetti riguardo queste tribù, che ancora vivono nella natura più incontaminata e preservano le loro antiche usanze ed i loro costumi, incuriosisce a tal punto da ritrovarsi a immaginare di vedere tutto ciò di persona un giorno, per restare a bocca aperta di fronte alla ricchezza e al fascino senza fine di questi popoli.

 

 

 

 

 

 

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