Con L’amore è una cosa semplice torna sulle scene musicali un nuovo Tiziano Ferro. Intendiamoci, la voce profonda e il suo sound, ormai marchi di fabbrica, non sono certo scomparsi, ma a cambiare è stato lo stesso cantautore, forte di un lungo percorso introspettivo. Con la dichiarazione della sua omosessualità lo scorso anno, l’artista si è liberato di un “bagaglio ingombrante”, che lo aveva condannato alla non accettazione di se stesso. Ora il quinto album della sua carriera è una dichiarazione d’amore all’amore in sé, come mezzo per migliorare la propria vita. Temi tradizionali dunque, la parola amore che ricorre insistentemente in tutto il suo percorso artistico è presente anche qui: nonostante questo, però, l’ascolto dell’album ci traghetta in qualcosa di nuovo. Parola di fan, che hanno potuto scoprire in anteprima le canzoni durante il quinto raduno mondiale alla presenza dello stesso Tiziano. Un meeting in cui settecento ragazzi argentini, cileni, messicani, spagnoli, francesi, tedeschi e naturalmente italiani si sono ritrovati per condividere con il loro idolo una giornata particolare, tra quiz a tema e canzoni sul palco, ma soprattutto per celebrare un talento indiscusso del panorama musicale non solo italiano.
E proprio fuori dall’Italia, nello stesso studio di registrazione che ha visto avvicendarsi nomi come The Doors, U2 e Pink Floyd, è stato registrato L’amore è una cosa semplice. 14 tracce che riescono a cogliere con delicatezza moltissimi angoli reconditi dell’animo: accompagnata da musicisti famosi come Mike Landau alla chitarra e Reggie Hamilton al basso, la voce di Tiziano Ferro arriva a toccare le corde più nascoste di chi la ascolta.
Il disco è poi impreziosito da tre collaborazioni con artisti del tutto diversi fra loro: Irene Grandi, Nesli e John Legend. “Con Irene è andata così - ha spiegato l’artista in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’album - tempo fa avevo ascoltato il provino di una sua canzone (Paura non ho) che avrebbe dovuto inserire in un suo disco, ma che poi non aveva fatto mai uscire perché non ne era sicura. Le ho chiesto di poterla cantare io: è stato come mascherarsi per una recita, raccontare cose che non sono tue, che però in qualche modo senti. Con Nesli, invece, è successa una cosa completamente diversa: ascoltando la canzone (La fine) ho sentito come se un amico stesse parlando di me e scrivesse di me meglio di quanto io non avessi mai fatto. Essendo questo un album che parla di un percorso di liberazione, la canzone era una fotografia di me all’inizio del percorso, un me che non mi appartiene più”.
Inaspettata la collaborazione con John Legend, arrivata quasi a lavoro ultimato, due giorni prima della pubblicazione del disco: con lui ha firmato Karma, la versione inglese di Smeraldo, l’ultimo brano.
Ora Ferro è impegnato nell’organizzazione del suo tour che partirà il 10 aprile 2012 da Torino: “Se nel disco ho scelto di non fare una raccolta perché avevo tante canzoni nuove, preparando la scaletta del tour mi sono reso conto che su 26 canzoni, 20 sono stati singoli: quindi mi piacerebbe far diventare il concerto una sorta di celebrazione, di festa di compleanno, insieme alle persone che mi amano e mi hanno permesso di conoscere posti diversi e bellissimi. Finora ho sempre fatto dei live concettuali, concentrandomi su un’idea e portandola avanti. Questa volta invece vorrei che fosse anche un tour divertente” conclude Tiziano. Che aspettate? Andate a comprare i biglietti!
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