Scienza
"Distruggere la civiltà con un solo clic"
A tu per tu con Fabrizio Umberto Bianchi, membro dell'Unione degli Scienziati Per Il Disarmo
Gaia Canestri | 2 novembre 2022

Da anni Fabrizio Umberto Bianchi, ricercatore e professore di fisica presso l'Università degli studi di Torino, si occupa di istruzione e divulgazione di informazioni scientifiche. Oggi ci spiega cosa sono le armi nucleari, come funzionano e perché dovrebbero essere considerate un grande rischio.

Cos'è l'USPID, Unione degli Scienziati Per Il Disarmo? E di cosa si occupa?

L’unione degli scienziati per il disarmo è un'associazione per lo più di ricercatori nel campo della fisica che è nata nel 1983. Si occupa di problematiche legate al disarmo, in particolare al disarmo nucleare, sia dal punto di vista prettamente scientifico, che dal punto di vista politico, come trattati legati al disarmo ed eventuali azioni di sostegno a queste iniziative. L’attività è principalmente di organizzazione di incontri per informare e sensibilizzare il pubblico.

Che cosa sono le armi nucleari, e come funzionano?

Le armi nucleari sono delle armi che sfruttano i fenomeni che avvengono all’interno del nucleo atomico. Ne esistono due categorie, le armi a fissione, che vengono comunemente chiamate bombe atomiche, e le armi a fusione. Le prime sfruttano le capacità dei nuclei di alcuni elementi di scindersi in due nuclei più leggeri. In questo processo viene liberata una grande quantità di energia, che ha dunque un enorme potenziale distruttivo. Nelle bombe a fusione, che vengono anche chiamate bombe termonucleari, si sfrutta il procedimento di fusione nucleare, in cui due nuclei leggeri, tipicamente di idrogeno, si fondono formando un nucleo più pesante. In questo processo si liberano dei quantitativi di energia ancora maggiori, immaginate che è il modo in cui le stelle producono calore e luce.

Sono sempre maggiori le testate giornalistiche e i telegiornali che parlano delle cosiddette "Armi nucleari tattiche", cosa sono e cosa le differenzia dalle altre armi nucleari?

Attualmente esistono due tipi di armi nucleari: le strategiche e le tattiche. Le prime hanno una funzione deterrente, sono quelle utilizzate per i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki; le armi tattiche hanno invece una potenza limitata e hanno come scopo essere usate per distruggere basi aere e navali, truppe o flotte nemiche.

Qual è la pericolosità di questo tipo di armi?

La pericolosità di queste armi ha portato a enormi catastrofi quando sono state usate per scopo bellico, due di queste sono passate tristemente alla storia. La prima esplosione da ricordare fu il test nel deserto del Nuovo Messico nel luglio del 1945 a cui sono seguite le esplosioni su Hiroshima e Nagasaki, tutt'altro che test. L’esplosione della bomba atomica di Hiroshima provocò la morte istantanea di circa 70.000 persone a causa dell’onda di calore e dell’onda d’urto meccanica dell’esplosione; e successivamente molte altre, fino ad arrivare alla stima dei morti che si aggira intorno alle 250.000 persone, un numero spaventosamente grande. Questo numero di morti è confrontabile con le grandi campagne di bombardamenti fatte durante la Seconda Guerra Mondiale, ricordiamo ad esempio i bombardamenti su Tokyo che causarono la morte di circa 200.000 persone. In questo caso venne usata una mistura di bombe esplosive e incendiare, che fecero sì che la città prendesse fuoco e vennisse rasa al suolo. I numero di morti sono terribilmente confrontabili, ma la differenza è che per raggiungere quel numero nel caso di Tokyo furono necessarie centinaia di tonnellate di bombe, trasportate da centinaia di aerei, mentre nel caso di Hiroshima fu necessaria una singola bomba. La fissione di pochi grammi di uranio liberano la stessa quantità di energia di un migliaio di tonnellate di tritolo. Ora le bombe a fusione nucleare hanno un potenziale esplosivo che è di migliaia di volte superiore alla bomba di Hiroshima. Si è stimato che facendo detonare un centinaio di armi nucleari la civiltà come la conosciamo oggi collasserebbe su scala planetaria, si creerebbe un fenomeno che prende il nome di "inverno nucleare". Le polveri sollevate dall’esplosione nucleare creerebbero una sorta di filtro alla luce solare per cui penombra e freddo dominerebbero sul nostro pianeta, facendo crollare la civiltà umana.

Ci siamo mai avvicinati alla distruzione della nostra civiltà a causa di queste armi?

Per la prima volta nella storia l’uomo è in grado di distruggere se stesso, e purtroppo ci siamo andati pericolosamente vicini più di una volta. C’è un episodio che mi piace raccontare, si tratta della storia di Stanislav Petrov, tenente colonnello dell'Armata Sovietica durante la guerra fredda. Petrov si trovava di turno nel centro di comando sovietico che aveva la responsabilità di far partire la catena di azioni che avrebbe portato al lancio di missili nucleari verso gli Stati Uniti, quando nel 1983, nel pieno della Guerra Fredda, il sistema di monitoraggio sovietico (un insieme di satelliti che osservavano quello che succedeva sul continente americano) segnalò un lancio di 5 missili da parte degli Stati Uniti. A questo punto Petrov avrebbe dovuto subito segnalare il fatto ai superiori e far partire le procedure per il lancio delle rappresaglie da parte dell'Unione Sovietica, ma si accorse che qualcosa non tornava, aspettò e richiese dei controlli che rivelarono un errore nel programma di monitoraggio, che aveva interpretato il riflesso del sole sulle nuvole come il lampo di luce legato al lancio dei missili. Il fatto che lui non abbia fatto partire quella procedura è il motivo per cui noi tutti ancora esistiamo: un singolo uomo di buon senso ha fatto la differenza. Siamo andati terribilmente vicini alla distruzione per il solo fatto che queste armi esistano.

Dove sono situate le armi nucleari nel mondo? In Italia ne possediamo?

Il numero di armi nucleari che esistono nel mondo è spaventosamente alto, si è arrivati a possederne ben 70.000, quando per distruggere l'intera civiltà ne basterebbero 100. Grazie ai trattati per la riduzione degli armamenti nucleari in questo momento sono state ridotte a circa 15.000. La maggior parte delle armi strategiche sono localizzate negli Stati Uniti e in Russia: una parte sono missili basati a terra, un'altra parte sono missili sottomarini. Poi ci sono armi strategiche trasportate da aerei di proprietà della Cina, India, Pakistan e Israele. L'Italia, così come anche Germania e Giappone, non può possedere armi nucleari in quanto potenza sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale; ma può ospitarle. La nostra nazione ospita infatti armi nucleari americane in due basi, nei pressi di Brescia e Pordenone.

Un messaggio per tutte le persone che non conoscono la pericolosità di queste armi?

Viaggiate, conoscete le realtà più disparate, costruite dei legami personali e imparate che le differenze che ci sono tra le varie culture sono irrilevanti rispetto alla cosa più grande che accomuna ognuno di noi, l'umanità. Se conosci qualcuno, e quel qualcuno ti è amico, non gli fai la guerra, allo stesso modo perchè dovremmo farci la guerra l'uno con l'altro quando possiamo lavorare insieme? Nessuno vuole la guerra, non ci sono cose che non si possano risolvere con una discussione aperta. Bisogna affrontare con razionalità queste questioni per rendersi conto della loro pericolosità, per questo noi andiamo in giro a raccontare queste cose, per creare consapevolezza.

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