Scienza
La ricerca oncologica: un lavoro basato sulla speranza
Intervista a Carmen Criscitiello, dirigente medico all’Istituto Europeo di Oncologia e Professore Associato presso “La Statale” di Milano, dedita allo sviluppo di nuove terapie per il tumore mammario
Redazione | 6 November 2024

Com’è variato negli anni lo studio del tumore alla mammella?

Il tumore della mammella è cambiato molto in questi anni in termini di ricerca e trattamenti. Nel 2005 dare una diagnosi di malattia HER2-positiva era una brutta notizia, ma a distanza di poco abbiamo cominciato ad avere i primi farmaci anti-HER2 che hanno portato un cam- biamento radicale. Oggi avere un tumore alla mammella HER2-positivo vuol dire avere ottime probabilità di guarigione. Siamo passati dal trattare il tumore della mammella come un'unica entità a trattarlo con sempre più caratteristiche molecolari che fanno sì che nell'ambito della mappa per decorare il tumore della mammella ci siano tantissime identità diverse che non solo hanno prognosi diverse, ma anche possibilità di trattamenti specifici sulla base delle caratteristiche del tumore. La ricerca va avanti nella direzione di capire sempre di più che tipo di tumore è, ma anche l'ospite ha una sua importanza, e anche le sequenze di terapie, come comminare e come sequenziarle.

Qual è una speranza per il futuro del trattamento del cancro al seno?

Che possiamo considerare guaribili sempre più donne affette da una malattia metastatica. Quando parliamo di una malattia metastatica la si considera curabile, ma non guaribile. Adesso invece stiamo vedendo che ci sono almeno poche pazienti che possono essere considerate sul lungo termine guarite nonostante il loro male. La speranza è che in futuro avremo gli strumenti per essere certi che queste donne siano davvero guarite e che sarà ampliata la fetta di popolazione che possa essere considerata guarita nonostante un tumore in fase metastatica.

Qual è il messaggio che daresti per lavorare nel tuo ambito?

Non mettere freni alle proprie passioni. Studiare sempre e rimanere curiosi, che è il motore della ricerca.

Commenti