Scienza
IBS e sistema nervoso, esiste davvero un collegamento?
“L’intestino è il nostro secondo cervello”, quante volte abbiamo sentito questa frase? Ma è davvero così? Esiste un collegamento tra ciò che accade nella nostra testa e quello che avviene nella nostra pancia?
Capotosto Lara | 11 July 2024

La sindrome dell’intestino irritabile, chiamata anche del colon irritabile o colite spastica, con acronimo IBS è una condizione cronica in cui il soggetto presenta una serie di disturbi intestinali che interessano principalmente il colon.

I sintomi comuni sono il dolore e il fastidio addominale associati a diarrea e/o stipsi o entrambi i disturbi alternati. Tale sintomatologia può variare in base alla persona e influire negativamente sulla qualità della vita.

Ricercare i sintomi nel cervello e non nella mente

Secondo gli  esperti, tale disturbo è da considerarsi multifattoriale, dove tra i molti fattori che possono influire troviamo anche quelli psicologici: ansia, stress e nervosismo, depressione. 

Il professor Emeran Mayer, insegnante presso  l'Università della California, afferma che adesso ci sono reali prove che il problema di fondo potrebbe essere dovuto alla struttura del cervello. Infatti, la scoperta di cambiamenti strutturali al suo interno dimostra l'esistenza di una componente "organica" dell'IBS, scoperta che fa venir meno quella convinzione che i sintomi della sindrome siano "solo psicologici".

Per provare ciò, sono state  utilizzate delle  scansioni  per confrontare l'anatomia cerebrale di più donne affette dalla  sindrome dell’intestino irritabile con quelle di donne sane della stessa età. Nei soggetti affetti da IBS si è rilevato un assottigliamento della materia grigia in aree specifiche del cervello che interessano la sensibilità intestinale. Inoltre, è stato provato che il disturbo  psicologico più comune nelle persone affette dalla sindrome è quello dell'ansia generalizzata. Secondo alcune teorie, le persone affette  avvertirebbero maggiormente i problemi emotivi e, in stato di ansia o stress, darebbero luogo a un innescamento di sostanze chimiche nel cervello che attivano segnali di dolore nell'intestino.

L'intestino come secondo cervello

Uno studio  ha provato invece l'esistenza di un’asse intestino-cervello, un canale di comunicazione bidirezionale che influisce sulla nostra salute. Ecco spiegato come un disagio  psicologico  incida negativamente  sul nostro benessere intestinale. Si può affernare che i disturbi gastrointestinali sono peggiorati e talvolta scatenati da situazioni di disagio psicologico e viceversa. Proprio per questo risulta fondamentale mantenere un equilibrio in entrambi gli estremi dell’asse intestino-cervello: per minimizzare la sintomatologia del paziente sarà  necessario, oltre che una cura medica, una maggiore attenzione alla salute mentale.

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