Scienza
Perché dopo il 1972 l’uomo non è più tornato sulla luna?
Dal 1969 al 1972 è stato attivo il programma Apollo della NASA che ha permesso all’uomo di sbarcare sulla luna. Dopo il 1972 nessuno è più tornato sulla Luna, perché?
Davide Petruccelli | 12 marzo 2024

Le foto dell'uomo sulla luna ci riempiono gli occhi di meraviglia ogni volta. Sembra che un nuovo allunaggio sia in cantiere, ma perché ci è voluto così tanto prima di pensare di tornare sulla luna?

I costi dell'allunaggio

Ai tempi l’allunaggio fu molto costoso, delle stime ci indicano la cifra di 25,8 miliardi di dollari dell’epoca; aggiungendo l’inflazione al calcolo possiamo affermare che equivalgono a circa 250 miliardi di dollari odierni. Gli stati Uniti decisero di sborsare una cifra cosi mastodontica per una ragione ideologica più che funzionale, in quegli anni era infatti in corso la Guerra Fredda. Stati Uniti e Unione Sovietica giovano un ruolo importante nella cosiddetta "corsa allo spazio", quindi per gli USA fu di vitale importanza arrivare sulla luna. Finita la guerra fredda si decise di chiudere il programma Apollo e di indirizzare i fondi erogati al settore aereospaziale per altre missioni. A questa ragione primaria se ne aggiungono anche altre due secondarie.

Questioni politiche ed etiche 

Negli anni i presidenti americani che si sono susseguiti non sono stati in grado di collaborare, con la conseguenza che tutto quello che faceva un presidente fosse poi rivisitato o addirittura eliminato dal presidente successivo, questo ha portato ad una situazione di stallo.

L’altra ragione secondaria è di natura umana, cercare di portare degli umani sulla Luna non solo rappresenta un notevole esborso monetario, ma anche un grande pericolo per gli astronauti la cui vita viene messa in pericolo dalla crosta del pianeta, che presenta una forma molto frastagliata, costernata da numerosi crateri e ricca di polveri che rendono ancora più complessa la manovra d’atterraggio. 

A testimonianza dei numerosi problemi legati allo spazio troviamo Peggy Whitson, un'astronauta che ha vissuto nello spazio per un totale di 665 giorni e che dichiarò a business riguardo la missione Apollo: “avevano molti problemi con la polvere". "Se abbiamo intenzione di trascorrere lunghi periodi e costruire habitat permanenti, dobbiamo capire come gestirlo”.

Il programma Artemis

Dopo 50 anni la corsa allo spazio sembra volersi riaprire. Diversi studi hanno scoperto che la crosta lunare è formata da Elio 3, un isotopo dell’elio praticamente introvabile sulla terra che potrebbe rivoluzionare il settore dell’energia nucleare e le terre rare, degli elementi chimici fondamentali al funzionamento dei nostri dispositivi elettronici. Inoltre la Luna potrebbe rappresentare un ambiente relativamente “vicino” per sviluppare e testare tecnologie che in un futuro indefinito potrebbero essere utilizzate per permettere un insediamento umano su Marte.

Per queste ragioni la NASA nel 2017 ha lanciato il programma Artemis, composto di tre fasi e volto allo sbarco dell’uomo sulla Luna ed alla messa in orbita del cosiddetto “Lunar Gateway” una cabina con lo scopo di fare scambi di informazione tra la Terra e la Luna, fungere da magazzino per rover e robot da laboratorio per fare esperimenti. 

Altri attori della scena mondiale non hanno ancora dato il via a programmi del genere, ma negli anni ci sono state diverse dichiarazioni ed è possibile che superpotenze nemiche agli USA, possano voler organizzare un allunaggio per i motivi gia’ detti, dando il via ad una vera e propria corsa allo spazio come fu tra USA e URSS negli anni 60’ e 70’.

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