Attualità
ABNE, Bologna città (semi)ciclabile
Si colloca ai vertici delle classifiche italiane. Ma il lavoro da fare è ancora molto
Melania Costanza | 3 May 2023

Bologna è una città adatta per girare in bicicletta? Il capoluogo dell’Emilia Romagna detiene il primato nella classifica delle città più sostenibili d’Italia in termini di mobilità. Lo sancisce il 16° Rapporto Euromobility: i ciclisti in città sono aumentati del 62 per cento negli ultimi dieci anni. Se invece si prende come parametro di riferimento il numero di km di piste ciclabili per 10mila abitanti, Bologna è diciottesima in Italia, con circa 4 km, secondo il dossier Non è un paese per bici, pubblicato nel 2022 dalla Clean Cities Campaign

Il confronto con l'Europa

La transizione verso la piena ciclabilità della città, però, rimane problematica, soprattutto se paragonata alle altre città europee: Helsinki e Ghent hanno circa 20 km di ciclabili per diecimila abitanti; Amsterdam e Anversa intorno ai 15 km, Copenaghen 9 km. In Italia, un quarto delle città capoluogo non raggiunge nemmeno 1 km di ciclabili per diecimila abitanti. In generale, le 14 città metropolitane italiane hanno in media appena 1,5 km di ciclabili per diecimila abitanti. Quella di Venezia è la città metropolitana più ciclabile, con oltre 6 km per diecimila abitanti, seguita da Bologna; Milano, Torino e Firenze hanno tra i 2 e i 2,5 km, Roma ha appena un 1 km per diecimila abitanti e Napoli e Catania rispettivamente 0,2 e 0,3.

Corsie ciclabili vs piste ciclabili

Uno dei problemi verso la piena ciclabilità è inoltre rappresentato dalla decisione di molti Comuni italiani, tra cui quello di Bologna, di spingere soprattutto sulle corsie ciclabili, che, diversamente dalle piste ciclabili, sono delimitate da singole strisce bianche continue o discontinue ma di fatto si trovano sulla carreggiata dedicata alle macchine. Fare corsie ciclabili ovviamente costa molto meno e permettono ai Comuni di vantare km ciclabili in più, ma rispetto alle piste risultano pericolose e non del tutto adatte ad una piena transizione ciclabile della città. Le corsie ciclabili a Bologna sono spuntate un po’ ovunque. E se da un lato è un segnale della volontà di andare verso una nuova mobilità ecologica, dall’altro lato risultano però molto meno sicure delle piste poiché prive di qualsiasi tipo di protezione che non consente ad auto, moto, furgoni e mezzi pubblici di percorrerle. Queste corsie, soprattutto se create su strade ad alta percorrenza, non garantiscono per nulla la sicurezza a tutti i ciclisti che ogni giorno le percorrono pensando di non correre rischi e di trovarsi in sede protetta. C’è però anche chi sostiene la proliferazione di corsie ciclabili e ne difende la sicurezza: rappresentano delle valide alternative ai ciclisti che altrimenti si troverebbero costretti a muoversi tra le automobili.

Le nostre opinioni

Ma cosa ne pensano i ragazzi e le ragazze di tutto ciò? Ho chiesto ai miei compagni di scuola. Secondo i più “Bologna è il posto perfetto per girare in bicicletta. Le piste e le corsie ciclabili sono davvero utili ed aiutano a prevenire tutti gli incidenti di cui si parla”. La maggior parte delle persone che hanno risposto ha detto di utilizzare molto spesso la bici durante la quotidianità, che sia per andare a scuola, in palestra, o in giro con gli amici e di essersi sempre trovato bene. In molti vengono sempre a scuola in bicicletta, e le corZai.net sie ciclabili sono indispensabili. Il vero problema sono gli automobilisti che spesso le ignorano e ci passano sopra.

Cosa dovrebbe fare Bologna

Secondo il dossier di Clean Cities Campaign, se tutti i chilometri di ciclabili previste dai PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) venissero effettivamente realizzati, la maggior parte delle città italiane passerebbe in classe A o A+, ossia un ottimo livello di mobilità sostenibile. Per questo tutte le città, compresa Bologna, sono chiamate a mettere in pratica PUMS e biciplan (piano della mobilità ciclistica) per dare finalmente un segnale decisivo di svolta verso la mobilità verde. E in questo l'Europa ci viene in aiuto.

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