Arte
Consigli per gli artisti: Sherrie Silver
A colloquio con il premio MTV VMA 2018: “Date un futuro alla Terra, investite nei giovani delle aree rurali”
Matteo Pilotto, 18 anni | 1 marzo 2019

“Provate a immaginare cosa accadrebbe se i governi e i donatori di tutto il mondo investissero nell’agricoltura tanto quanto oggi spendono in aiuti umanitari: ci sarebbe sicurezza alimentare, stabilità sociale, meno danni all’ambiente. Ci sarebbe speranza per il nostro futuro”. Ha esordito così la ballerina, attrice e coreografa Sherrie Silver durante i lavori del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) il 14 febbraio a Roma. Nata in Ruanda e cresciuta nel Regno Unito, Silver è diventata famosa grazie al suo lavoro di coreografa nel video di Childish Gambino This is America che ha vinto il premio “migliore coreografia” 2018 alla 35ª edizione degli MTV Video Music Awards e più recentemente ai Grammy Awards 2019, gli “Oscar della musica”. Abbiamo approfittato della sua presenza a Roma per intervistarla.

 

In che modo la sua eredità culturale ha influenzato/influenza la sua esperienza lavorativa? 

Sono cresciuta a Londra, oggi il mio lavoro mi porta in giro per il mondo, ma sono nata in Ruanda. Mio nonno aveva una fattoria con mucche e capre, mia nonna piantava patate dolci e si prendeva cura degli alberi di banane. Le mie radici sono nelle attività rurali in Africa, è per questo che sono così onorata di essere stata scelta per svolgere il ruolo di Sostenitrice IFAD della gioventù rurale.

 

Nel video di This is America i temi principali sono le armi, la discriminazione razziale e il dilagare della violenza: qual è stato il processo per creare la splendida coreografia che ha curato? 

Sono davvero orgogliosa di essere stata parte di questo video così importante che ha inviato un messaggio sociale particolare e sono orgogliosissima dei premi che abbiamo vinto. Ma ora sono già proiettata verso altro: verso la grande opportunità di essere protagonista di un altro messaggio, legato all’importanza di investire nella gioventù rurale.

 

In Italia la situazione socio-politica è difficile. Qual è la situazione nel suo Paese e come si potrebbe migliorarla? 

I ragazzi della mia generazione hanno molte più probabilità di rimanere disoccupati rispetto a quelli delle precedenti generazioni. Quando abbiamo un lavoro, la maggior parte delle volte è pagato così male che ci ritroviamo comunque ad essere poveri. Le persone giovani sanno di cosa hanno bisogno, ma non vengono ascoltate. Vogliamo i fondamentali: diritto all’educazione e alla tecnologia, distribuzione della terra, un buon governo e un sistema economico più equo. Immaginate quanti più giovani preferirebbero rimanere nella comunità rurali se le strade fossero asfaltate e i villaggi avessero elettricità, connessione internet, tecnologia, acqua pulita e negozi decenti. 

 

Nella sua coreografia ha brillantemente unito elementi dell’attuale cultura pop con movimenti ispirati dalle danze africane, come il gwara gwara: l’arte può cambiare la vita quotidiana delle persone? 

Voglio usare la mia arte e la mia fama affinché i giovani sappiano che possono ottenere tutto quello che desiderano se si impegnano. Io credo che anche altri – specialmente gli atleti in Africa – possano aiutare unendosi a questa voce collettiva. Con IFAD stiamo lanciando un movimento chiamato “Il Nostro Futuro è Qui”: si tratta di un’iniziativa guidata da giovani che punta ad aumentare la consapevolezza sull’importanza di investire sui giovani e sull’agricoltura.

 

Come mai ha deciso di ricoprire il ruolo di Sostenitrice della gioventù rurale IFAD? 

Ho sempre desiderato poter restituire il bene che ho ricevuto: vedere mia madre farlo mi ha ispirata e sento che è molto più soddisfacente che ricevere. Oggi c’è la percezione che la gioventù rurale non sia interessata a coltivare e lavorare in fattoria perché non è “figo”. Dobbiamo incoraggiare i giovani e mostrare loro storie di successo perché si può lavorare in una fattoria e occuparsi dei propri affari. L’obiettivo più importante su cui dobbiamo focalizzarci è far sì che la fame nel mondo venga sradicata.

 

Cosa significa per lei essere una “Sostenitrice” della gioventù rurale? 

Nel mio ruolo di “Sostenitrice” userò la mia piattaforma globale per incontrare e connettermi con i giovani, sostenere campagne che facciano comprendere l’importanza di entrare in contatto con i giovani grazie a investimenti nell’agricoltura e nelle comunità rurali.

 

Di cosa hanno bisogno i giovani africani oggi? I giovani di altre aree del mondo potrebbero aiutarli? Se sì, come?

Più della metà delle giovani popolazioni globali (1.2 miliardi) vive in aree rurali e ha difficoltà a trovare lavoro. In Africa, nei prossimi dieci anni, ogni anno si immetteranno sul mercato del lavoro attorno agli 11 milioni di ragazzi, la maggior parte di loro in aree rurali, dove l’agricoltura è ancora l’attività principale per sopravvivere. La disoccupazione giovanile sarà la sfida della nostra era, insieme ai cambiamenti climatici. Io sono decisa ad aiutare l’Onu facendo tutto ciò che posso per assicurare un futuro migliore ai giovani di tutto il mondo. 

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