Attualità
Dad, perché continua a essere un problema
La didattica a distanza ormai è solo un ricordo ma continua a far sentire i suoi effetti
Sara Di Staso | 25 febbraio 2022

La DAD, che è stata una delle novità della pandemia, è diventata oramai un ricordo, ma ciononostante ha segnato fortemente la vita di studenti e docenti, causandone gravi conseguenze dal punto di vista psicologico.

Negli studenti sensazioni come ansia, abbandono e reazioni aggressive, specialmente dalla prima ondata, sono all’ordine del giorno, scaturiti da motivazioni come la connessione, la disponibilità per gli strumenti necessari, a seconda della situazione economica dell’unità familiare, la ricerca di un luogo tranquillo per svolgere le lezioni. Ma non solo gli adolescenti hanno accusato il colpo, ma anche i bambini, che dovrebbero essere i primi a socializzare, si sono ritrovati davanti ad un qualcosa che non si sarebbero mai aspettati di vedere.

Nel 2021 sono stati svolti i test Invalsi per i studenti delle scuole superiori, che hanno mostrato come quota il livello minimo di apprendimento stabilito nei test di matematica, equivalente al 51%, e nei test di italiano, che corrisponde invece al 44%; ulteriori ricerche hanno constatato che i risultati presentati in quei sono gli stessi di quelli effettuati dagli studenti delle scuole medie.

La DAD ha influenzato in maniera drastica anche la vita dei docenti: si è cercato, per quanto possibile, si adattarsi a questa nuova modalità di apprendimento, in modo tale da rendere questo strumento quasi paragonabile alla didattica in presenza; uno degli obiettivi posti dagli insegnati è quello di, oltre a svolgere il programma delle lezioni nella maniera più esaustiva possibile, di utilizzare i mezzi forniti dalla DAD per coinvolgere maggiormente gli alunni, affinché questi ultimi non si sentano esclusi e isolati.

Quali alternative, quindi, sono state presentate? Un esempio è la didattica mista, che consiste nel dividere in due gruppi la classe, dove un gruppo sta in classe e l’altro è a casa (COVID-19 permettendo), un altro, invece, è passare direttamente alla didattica in presenza al 100%, seguendo ovviamente tutte le normative Anti-COVID-19, per garantire socialità, unione e speranza nel cuore di tutti.

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