Scienza
Come può rompersi un crociato e riabilitazione annessa
La spiegazione medica nel dettaglio della rottura del crociato e dei vari metodi di operazione chirurgica
Paolo Orticelli | 16 July 2024

Anatomia di base

Il ginocchio è il complesso articolare che deve sostenere il peso del nostro corpo e delle attività legate alla deambulazione.

È formato da due articolazioni:

* l’articolazione femoro-rotulea;

* l’articolazione femoro-tibiale.

Femore e tibia vengono mantenute in posizione da due legamenti, ovvero:

* il legamento crociato anteriore (LCA);

* il legamento crociato posteriore (LCP).

Insieme formano il perno centrale dell’articolazione, garantendo, con il legamento collaterale mediale e il laterale, la stabilità completa del ginocchio.

Significato dell'espressione "rottuara del crociato"

Nel gergo quest’espressione è utilizzata per indicare in modo quanto meno improprio un grave infortunio del ginocchio: la lesione totale del legamento crociato anteriore. La ragione per cui l'espressione "rottura del crociato" è inadatta è molto semplice: l'articolazione del ginocchio comprende due legamenti crociati, l'anteriore e il posteriore, tuttavia l'espressione "rottura del crociato" è comunque accettata e di uso comune, poiché la lesione totale di un legamento crociato posteriore rappresenta solo il 5% di tutte le lesioni a carico dei legamenti crociati.

Le sue funzioni

Come riportato su Mypersonaltrainer, protagonista durante il decorso da femore a tibia di un incrocio con il legamento crociato posteriore (particolarità da cui deriva l'utilizzo del termine "crociato"), il legamento crociato anteriore ricopre due importanti funzioni: prevenire l'iperestensione del ginocchio e limitare la rotazione interna della tibia, pertanto è deputato a contribuire in modo determinante alla stabilità del ginocchio.

Cause e sintomi

Analizzando poi cause e sintomi, nella maggior parte dei casi, le distorsioni al ginocchio con rottura del crociato sono dovute a numerose possibili cause:

* Una torsione innaturale, o verso l'interno o verso l'esterno, del ginocchio;

* L'iperestensione del ginocchio;

* L'arresto brusco e improvviso durante una corsa alla massima velocità;

* Un impatto violento a livello della parte esterna del ginocchio o all'interno del piede.

Per quanto invece riguarda i sintomi più comuni che possono far sospettare una lesione del legamento crociato anteriore sono:

* il dolore;

* la difficoltà nella deambulazione;

* l’instabilità del ginocchio.

Al momento della rottura, generalmente il paziente riferisce uno schiocco a livello articolare, che impedisce il proseguo dell’attività.

Tuttavia, come riportato dal blog del dr Federico Valli, è bene precisare che non sempre l’intensità dei sintomi è indicativa della gravità dell’infortunio: per questo motivo, in caso di sospetta lesione, è bene fermarsi immediatamente e, non appena possibile, sottoporsi il prima possibile a valutazione medica, al fine di evitare un aggravamento ulteriore della condizione.

I vari metodi di operazione chirurgica

La scienza è arrivata ad operare in questo campo mediante tre metodi distinti per ripristinare la stabilità passiva del legamento, tuttavia è impossibile saturare il tessuto lacerato, per cui deve essere sostituito completamente. A questo proposito le tre tecniche chirurgiche attualmente più utilizzate sono:

* il trapianto autologo del tendine rotuleo, il quale non intacca i muscoli della coscia, bensì porta ad un indebolimento generale del complesso articolare;

* il trapianto autologo del semitendinoso e gracile, il più comune tra i tre, con cui vengono trapiantati i tendini di due flessori mediali per farli passare all’interno di un foro nell’articolazione;

* l’impianto di un tendine prelevato da donatore, che prevede di prelevare il materiale di trapianto da un donatore.

Post-operazione

Come indicato dal blog del dr. Federico Valli, l’elemento più importante del percorso di riabilitazione è senza dubbio la terapia fisica, che deve essere approcciata con diligenza dal paziente, per massimizzare i benefici che derivano dall’intervento chirurgico.

Per questo, fin dal giorno successivo alla procedura il paziente viene messo nelle condizioni di iniziare il programma di ginnastica riabilitativa e fisioterapia, sebbene debba comunque continuare ad utilizzare le stampelle per le prime 3-4 settimane.

Il recupero completo della funzionalità articolare e di una corretta deambulazione avviene normalmente dopo 6 settimane, mentre la ripresa dell’attività sportiva necessita di almeno 6 mesi.

La riabilitazione del crociato anteriore

L’intervento di ricostruzione del legamento crociato anteriore deve essere assolutamente seguito da un piano di riabilitazione post-operatorio.

La ripresa funzionale, infatti, è fortemente condizionata dai comportamenti del paziente nel periodo di recupero.

Il programma ideale da seguire nel post-operatorio, come indicato dal blog del dr Federico Valli, è caratterizzato dalle varie fasi:

1-2 settimana

* Arto libero

* Per i primi 3-4 giorni, Kinetec fino a 60°, poi aumentato a 90°;

* Esercizi di mobilizzazione attiva di piede e ginocchio, con applicazioni di ghiaccio dopo le sessioni di allenamento;

* Senza ginocchiera: esercizi di estensione attiva del ginocchio.

3-4 settimana

* Arto libero

* Obiettivo: raggiungimento della completa estensione del ginocchio;

* Esercizi: nuoto in piscina a stile libero (no stile rana), cyclette senza frizione, squat fino a 45-90° massimo, leg press 15-20 kg, ginnastica propriocettiva;

* Alla quarta settimana, è possibile iniziare gli esercizi isotonici a catena cinetica chiusa.

5-6 settimana

* Continuare con tutti gli esercizi come nel periodo precedente (3°-4° settimana).

7-12 settimana

* Mobilità completa, proseguire con gli esercizi isotonici e la ginnastica propriocettiva;

* Aumentare leggermente i carichi delle sessioni di potenziamento muscolare;

* Introduzione degli esercizi di agilità sul campo: corda, corsa laterale, carioca.

13-16 settimana

* Proseguire con esercizi di potenziamento muscolare e aumentare difficoltà ed intensità di quelli di agilità sul campo;

* Al termine della 16° settimana, il recupero funzionale dovrebbe essere a buon punto.

Commenti