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Milan, la crisi è alle spalle?
Facciamo il punto sul rendimento della squadra rossonera
Christian Delmonte | 2 marzo 2023

Gennaio è stato un mese nero in casa Milan, fatto di sconfitte impronosticabili e umilianti che, una dopo l'altra, hanno sgretolato le certezze su cui la squadra si è sempre basata negli ultimi tre anni. Certezze che hanno reso grande questo Milan, permettendogli di tornare a scrivere la storia grazie alla vittoria dello scudetto nella scorsa stagione, ma soprattutto certezze che parevano infallibili ma che all'improvviso sono venute completamente a mancare. Sembra quasi impossibile pensare che tutto ciò sia accaduto solo poco più di tre settimane fa, in quanto ora il campo racconta tutta un'altra storia. Il Milan è infatti ripartito e l'ha fatto in grande stile, ritrovando, tra le altre cose, quella sicurezza in fase difensiva che dall'arrivo dell'allenatore Stefano Pioli sulla panchina rossonera, nel 2019, era sempre stata la caratteristica principale della squadra, risultando decisiva in molte occasioni.

La difesa

Basta dare un'occhiata ai numeri per rendersene conto: nella scorsa stagione, in Serie A, il Milan ha concesso 31 goal in 38 partite, laureandosi campione d'Italia con la miglior difesa del campionato, mentre quest'anno, dopo 24 partite, le reti subite sono già a quota 30, di cui ben 15 sono state incassate tra la sedicesima e la ventunesima giornata, periodo in cui i rossoneri hanno collezionato una sola vittoria, acccompagnata da due pareggi e tre sconfitte, senza contare le disastrose eliminazioni in Supercoppa e Coppa Italia, rispettivamente per 0-3 contro l'Inter e per 0-1 contro il Torino. Voltando pagina e giungendo al mese di febbraio però, il Milan ha disputato altre tre parttie in Serie A, tutte vinte senza subire goal e quasi senza concedere occasioni agli avversari, oltre anche all'ottima vittoria contro il Tottenham nella gara di andata degli ottavi di ffinale di Champions League, sempre con annessa rete inviolata grazie a una difesa strepitosa che ha neutralizzato uno dei reparti offensivi più prolifici d'Europa.

Cambio modulo

Davanti a questi dati viene sicuramente da chiedersi come sia stato possibile un simile cambio di rotta in così poco tempo e a tale quesito si sono impegnati a rispondere in queste settimane gli stessi tifosi rossoneri la cui principale tesi guarda al cambio di modulo adottato da Stefano Pioli, che ha abbandonato il suo solito 4-2-3-1, passando a un 3-4-3 che, per quanto visto nelle ultime partite, sembra sposarsi perfettamente con gli aspetti fisici e tecnici dei difensori del Milan, i quali con questo nuovo sistema di gioco godono di più libertà di movimento e possono sfruttare maggiormente la velocità, ovvero la loro caratteristica principale.

Il jolly vincente

Per molti però, anche al di fuori dell'ambiente milanista, i risultati positivi dell'ultimo mese hanno una causa molto più precisa che ha per altro un nome e un cognome: Malick Thiaw. Si tratta di un centrale di difesa tedesco di 21 anni, arrivato a Milano durante il mercato estivo ma che con il precedente modulo non era quasi mai riuscito a trovare spazio, collezionando poche presenze in campo, per lo più subentrando negli ultimi minuti dalla panchina, eppure nel momento più buio è stato chiamato in causa per provare a risolvere una situazione più che disastrosa e lui si è fatto trovare pronto, lasciando a bocca aperta di fatto chiunque lo abbia visto giocare, indipendentemente dalla fede calcistica di appartenenza. Poca esperienza a livello internazionale, ma tanta fisicità, velocità e soprattutto intelligenza tattica e personalità da vendere, che gli permettono di arrivare in anticipo quasi su ogni pallone, senza farsi intimidire dal confronto con avversari ben più esperti e blasonati di lui, uno su tutti Harry Kane, che negli anni è diventato il miglior marcatore nella storia del Tottenham e della nazionale inglese, ma che a San Siro, contro Thiaw, non ha avuto vita facile, senza mai riuscire a trovare lo spazio per calciare verso la porta rossonera, stessa sorte capitata anche nell'ultima giornata di campionato all'attacco dell'Atalanta, che fino a quel momento era stata in grado di mettere a referto ben 42 reti in 23 partite. Il giovane tedesco ha fatto innamorare subito i tifosi e ora, insieme ai compagni di reparto Kalulu e Tomori, forma un tridente difensivo che fa apparire il Milan nuovamente impenetrabile come prima.

Obiettivo Champions

Adesso che l'equilibrio in campo è stato ritrovato, i rossoneri hanno ben chiari gli obbiettivi da inseguire per portare a termine la stagione nel migliore dei modi e al primo posto della lista c'è sicuramente il piazzamento finale tra le prime quattro in Serie A per qualificarsi alla prossima Champions League, traguardo quasi obbligatorio visto il livello raggiunto negli ultimi anni, oltre a provare ad accedere proprio ai quarti di finale di Champions, fase della competizione a cui il Milan manca addirittura dal 2014 e che sarà raggiungibile proprio tra pochi giorni, precisamente l'8 marzo, quando a Londra si disputerà la gara di ritorno contro il Tottenham, in cui il Milan, forte del successo per 1-0 ottenuto in casa, potrà accontentarsi di un pareggio per assicurarsi il passaggio del turno.

Rinnovi di contratto

Inoltre entro il mese di giugno il Milan dovrà anche occuparsi della situazione riguardante i rinnovi contrattuali dei giocatori in scadenza, in particolare Olivier Giroud e Rafael Leao, vere e proprie colonne portanti della squadra. Per quanto riguarda il francese sembra essere solo questione di tempo in quanto lui ha sempre manifestato la sua intenzione di rimanere a Milano, se possibile anche fino a fine carriera, mentre per il portoghese la storia si complica. Leao infatti è il top player del Milan e tutti vorrebbero la sua permanenza, ma il suo contratto scade il 30 giugno 2024 e il giocatore, che deve pagare un rimborso di circa 20 milioni di euro allo Sporting Lisbona, sua ex squadra, oltre a un cospicuo aumento di ingaggio, vorrebbe che di tale cifra venisse versata proprio dalla società rossonera, che al momento non sembra incline ad accontentarlo. Negli anni il Milan più di qualunque altra squadra ha perso a parametro zero parecchi giocatori importanti per situazioni simili, come Donnarumma, Kessie o Calhanoglu e i tifosi stanno cominciando a manifestare il proprio disappunto e per questo i dirigenti del club hanno preso posizione annunciando che se l'accordo per il rinnovo di Leao non dovesse arrivare prima della fine della stagione corrente, nonostante ci sia un altro anno di contratto, il giocatore sarà ceduto in estate per monetizzare la "perdita" in modo da poter intervenire e individuare immediatamente un sostituto all'altezza.

Al momento però il messaggio è chiaro: testa alle partite e alle prestazioni, poi, solo una volta raggiunti i parametri accettabili per chiudere bene la stagione, si discuteranno anche le questioni extra-campo.

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