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Il Settebello d’Argento conquista il podio a Doha
A Doha, il Settebello ha scritto un ulteriore pagina di storia del nostro sport: la squadra italiana è di nuovo sul podio
Luca Bianchi | 19 febbraio 2024

I ragazzi di Sandro Campagna hanno conquistato l’argento, arrivando  a soli 5 secondi dal metallo più pregiato conquistato dalla Croazia.

A un passo dalla gloria

Già, perché a 5 secondi dalla fine, gli azzurri stavano conducendo sui balcanici per 11-10, quando il croato Buric ha segnato il gol del pareggio in extremis, mandando la finale ai rigori, proprio ciò che volevamo evitare. Infatti, anche l’ultima finale mondiale con il Settebello in acqua si era conclusa con una sconfitta ai rigori, all’epoca contro la Spagna.

Questa edizione non ha fatto eccezione. L’amarezza non manca in casa azzurra, così come i rimpianti per aver visto sfumare sul più bello il successo mondiale per la seconda volta in tre anni.

Ciò, però, non cancella il percorso straordinario compiuto dall’Italia, che ha superato in sequenza contingenti nazionali di altissimo livello quali gli USA (ottavi), Grecia (quarti) e Spagna (semifinale), inviando un messaggio chiaro in ottica Parigi 2024 che, come ha evidenziato Sandro Campagna a margine della finale, è il primo reale obiettivo dell’anno.

Cronaca della partita

Comincia a ritmi altissimi la finale mondiale, con il botta e risposta in un minuto tra Kharkov e Di Fulvio. Dopo qualche minuto di studio, il russo naturalizzato croato raddoppia. La reazione azzurra, però, non si fa attendere, con le reti di Presciutti e Fondelli, che permettono agli azzurri di chiudere il primo quarto in vantaggio, 3-2.

Neanche a dirlo, il secondo periodo si apre con il pareggio del solito Kharkov, che sigla la sua tripletta personale. Come in precedenza, ci pensa Di Fulvio a riportare in vantaggio il Settebello. Gli azzurri faticano a contenere l’imprevedibilità offensiva di Kharkov, che serve l’assist per Marinic-Kragic, che prima pareggia e successivamente, su rigore, trascina la Croazia al nuovo vantaggio.

Dopo il time-out chiamato da Sandro Campagna, per stemperare gli animi, Presciutti pareggia nuovamente, chiudendo il secondo tempo in equilibrio, 5-5.

Indovinate chi apre le marcature del terzo quarto? Esatto… Proprio Kharkov. Gli azzurri però rispondono con due rigori di Fondelli, tripletta anche per lui, al quale rispondono nuovamente i balcanici con Vrlic. Buric in contropiede fa 7-8, risultato con cui chiude il terzo e penultimo quarto.

L’ultima decisiva frazione si apre con il gol di rapina di Nicholas Presciutti, che riaccende gli azzurri. Dopo il botta e risposta tra Biljanka e Fondelli (quest’ultimo con un gol da angolazione impossibile), sul 10-9 croato l’Italia reagisce con una grinta commovente: prima Condemi e poi Fondelli su rigore la ribaltano ad 1:40 dalla sirena finale.

Gli ultimi 100 secondi tengono tutti con il fiato sospeso: Marinic-Kragic sbaglia il tredicesimo “uomo in più”, mentre l’Italia sull’azione seguente decide di non tirare, concedendo ai balcanici l’ultima chance. Gli azzurri coprono il centro della propria metà campo difensiva, ma lasciano a Buric il tiro dal lato favorevole… Gol e pareggio a 5 secondi dal termine. L’ultima preghiera di Fondelli non crea problemi a Bijac. Si va ai rigori.

Marinic-Kragic e Fondelli segnano, mentre Del Lungo para su Fatovic. Presciutti ci porta in vantaggio e successivamente il Var concede il gol al limite di Buric, sporcato da Del Lungo. Da quel momento, l’Italia non segna più (errori Echenique e Di Fulvio), permettendo a Kharkov e Zuvela di regalare alla Croazia il terzo mondiale della sua storia.

 

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