Bianco, rosso e verde acido
Greta Pieropan | 3 febbraio 2012
Abbiamo visto molti spot dedicati all’Italia durante il 2011, anno in cui abbiamo festeggiato il 150° dell’unità nazionale, peccato però che alcuni siano caduti proprio in basso. Uno di questi è lo spot Coconuda, che, con il pretesto di parlare del made in Italy, usa i colori della nostra bandiera in un contesto a dir poco “insipido”.
In una cornice nera firmata “Coconuda” vediamo un palazzo che ospita una festa: la telecamera si sposta velocemente e poi procede più lentamente sui volti inespressivi degli ospiti, quasi tutte donne vestite di nero e con un trucco pesante. Danno l’impressione di essere molto snob e di divertirsi poco, si muovono solo per accarezzare un chihuaua, status symbol delle ragazze viziate, a quanto pare. Ad un tratto la porta si apre trionfalmente ed entrano due ragazze e un ragazzo, probabilmente tre modelli, vestiti ciascuno con un colore della bandiera italiana: verde, bianco e rosso. Avanzano a rallentatore, tra lo stupore degli invitati e della cantante, che ferma la sua esibizione (ma prosegue la sua registrazione che risuona da fuoricampo, purtroppo…) e dopo aver fulminato con lo sguardo il chihuaua che abbaiava, si siedono attirando su di loro tutti i fotografi presenti. Lo slogan non risolve la situazione: “Coconuda. Vesti italiano”. Qual è la relazione tra i prodotti italiani e tre personaggi che attirano fotografi, ma non brillano certo per qualità, soprattutto perché la differenza con gli altri invitati è solo nel colore degli abiti? Questa marca si rivolge a “meteore” televisive o della moda, che si annoiano a una festa? Vestire italiano non è soprattutto eleganza, qualità e buon gusto? Allora ritrovateli e confezionate un altro spot!
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