Attualità
Perché festeggiamo San Valentino?
Una festa nata su un'usanza romana, e consacrata da uno scrittore britannico
Martina Garofoli | 14 febbraio 2023

San Valentino è la nota ricorrenza che ogni anno miliardi di innamorati celebrano, essendo ormai parte delle nostre tradizioni. Ma conosciamo effettivamente le sue antiche origini?

La festività risale all’epoca dei Romani, che il 15 di febbraio si trovavano intenti nel celebrare i “Lupercalia”, riti propiziatori che avevano la funzione di proteggere i loro campi dagli attacchi dei lupi, e allo stesso tempo di assicurargli una maggiore prosperità e fertilità. Si pensa che San Valentino sia associato ai colori rosso e bianco proprio per questi rituali, che prevedevano il rosso del sangue dovuto ai sacrifici, ed il bianco del latte sulla lana a significare una nuova vita.

Ma dunque chi è San Valentino, il santo a cui dobbiamo il nome di questa festa? Nel V secolo Papa Gelasio I bandì questi riti pagani che riteneva in contrasto con la morale cristiana, date alcune pratiche sessuali arcaiche che venivano svolte in quei giorni, con una nuova ricorrenza basata invece sull’amore senza alcuna sfumatura sessuale. La nuova ricorrenza venne associata al martire cristiano Salve Valentino, nato a Terni e considerato oggigiorno come “il protettore degli innamorati”, e la data spostata al 14 febbraio come ancora oggi lo celebriamo.

L’origine letteraria ci porta però ad attribuire il merito di aver consacrato San Valentino come patrono dell’amore a Geoffrey Chaucer, autore del poema “Il parlamento degli uccelli” in onore degli sposi Riccardo II e Anna di Boemia, che unì San Valentino e l’amore romantico per la prima volta nella storia.

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