Attualità
SprecoMetro, l'app che aiuta a non sprecare il cibo
Consapevolezza e responsabilità alimentare, i consigli per un futuro sostenibile di Andrea Segrè
Gaia Canestri | 3 maggio 2023

Cos'è "Sprecometro"? Come si riduce lo spreco alimentare? Perchè sprechiamo così tanto? Andrea Segrè, professore dell'Università di Bologna, ha risposto alle nostre domande facendo chiarezza su un tema così delicato e importante come lo spreco alimentare.

Come e perchè nasce l'app "Sprecometro"? Qual è la consapevolezza che l'ha spinto a voler creare un'applicazione che si occupi di quantificare lo spreco alimentare?

Il termine giusto è proprio consapevolezza, perché lo spreco alimentare, in particolare quello domestico, è qualcosa che noi facciamo in modo del tutto inconsapevole. Ci siamo resi conto che su un più del 70% dello spreco avviene proprio nelle nostre case, ci siamo domandati come contrastare questo fenomeno attraverso la prevenzione. Nel 2010 abbiamo avviato una campagna che si chiama "Spreco zero" e dal 2013 abbiamo attivato un osservatorio sullo spreco domestico che si chiama "Waste watcher". Così abbiamo iniziato ad analizzarlo facendo indagini a campioni rappresentativi della popolazione, con lo scopo di quantificare lo spreco domestico non solo in Italia, ma anche in altri Paesi, per capire come contrastarlo e quali misure istituzionali intraprendere.

Come funziona l'applicazione?

Presto ci siamo resi conto che bisognava fare qualcosa in più per coinvolgere le persone e in circa un anno di lavoro abbiamo inventato l'app "Sprecometro", in cui seppur semplificata, abbiamo provato ad introdurre anche la componente scientifica. Attraverso la compilazione di un questionario ricaviamo un profilo dell'utente, giornalmente viene chiesto di inserire lo spreco in grammi, che l'applicazione converte sia in spreco economico che in impatto ambientale: l'impronta carbonica espressa in chilometri trascorsi in auto e l'impronta idrica in bottigliette d'acqua di mezzo litro. L'app mette anche a disposizione dei contenuti per imparare a fare cose che ci sembrano scontate ma che sbagliando quotidianamente contribuiscono allo spreco alimentare, come fare la spesa. Infine vengono attribuiti dei punti che vengono convertiti in donazioni alimentari ad enti caritativi. Il tuo comportamento virtuoso diventa un bene per te stesso e per qualcun altro.

Il Food Waste Index Report 2021, rivela che a livello mondiale mediamente ciascuna persona spreca 74 kg di alimenti ogni anno, secondo lei perchè avviene ciò?

L'ultimo dato del Waste watcher riporta che in Italia sprechiamo 524 grammi di cibo a settimana, uno spreco che al 2022 ammontava a circa 6 miliardi di euro. Inoltre i prodotti che vengono maggiormente sprecati sono proprio la frutta, la verdura, il latte, il pane: tutti quei prodotti alla base di una dieta equilibrata. Tutto ciò si traduce in una perdita di identità, il cibo non diventa nient’altro che una merce che cerchiamo di pagare il meno possibile. La corsa al sottocosto ci allontana dalla vera essenza del cibo, ed è anche questo allontanamento che aiuta ad accrescere lo spreco di cibo. Mangiamo per vivere o viviamo per mangiare?

L’Obiettivo 12.3 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite si propone di dimezzare entro il 2030 lo spreco alimentare globale pro-capite. Secondo lei allo stato attuale sarà possibile raggiungere questo obiettivo?

Sono molto ottimista, la campagna l’abbiamo chiamata "Spreco zero" proprio con questa speranza. Diversi studi hanno dimostrato che è possibile azzerare lo spreco, ma sarà compito di ognuno di noi fare in modo che questo accada. Per iniziare ognuno di noi dovrebbe lavorare sul ridurre il proprio spreco personale del 50%. L’agenda 2030 delle Nazioni Unite mostra gli obiettivi che dovevamo raggiungere nel 2015 ma che non abbiamo raggiunto e che abbiamo rimandato al 2030, nel 2050 questi obiettivi saranno ancora presenti ma con un nome diverso. É fondamentale che tutti si pongano un obiettivo personale e si impegnino per raggiungerlo.

Se potesse lanciare un messaggio a tutti i giovani che la stanno ascoltando, cosa direbbe loro?

Credete nel futuro. Il futuro è nelle vostre mani, nelle vostre teste ma anche nel vostro stomaco, quindi valutate con grande attenzione cosa mangiate. Siate consapevoli, è solo con la consapevolezza di ognuno che si può costruire il futuro.

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