Attualità
Words of Europe: decostruire i falsi miti sull’Europa
Reportage dall’ultimo workshop italiano di “Words of Europe”
Redazione | 4 febbraio 2024

La pubblicazione di fake news sull'Unione Europea non è certo una novità, ma da quando trascorriamo le nostre giornate sui social media sembra quasi diventato uno sport collettivo. L'obiettivo è sempre lo stesso: far credere alla gente che tutto il male viene da Bruxelles, sgravare la politica nazionale dalle proprie responsabilità e creare facile consenso elettorale. L'UE ci impone la farina di insetti e ci vieta di utilizzare le nostre auto! Dove si andrà a finire? Diffondere queste notizie diventa un problema per tanti cittadini che così si privano delle opportunità offerte dall'Europa.

Il Digital News Report 2023, pubblicato dal Reuters Institute for the Study of Journalism, ha rilevato che la fruizione di notizie online continua a crescere: ben il 73% delle persone, oggi, si informa esclusivamente su internet. Disinformazione e misinformazione sono fenomeni molto presenti in Italia la quale, purtroppo, rispetto al resto d’Europa, detiene un triste primato: nel 2023 è al primo posto fra i paesi che diffondono più fake news.

Per rispondere a questa esigenza e cercare di offrire risposte concrete e organiche all’analfabetismo mediale e digitale in crescita, lo scorso 19 dicembre si è tenuto l’incontro "Unione Europea e Falsi Miti”, il workshop online dedicato ai cittadini italiani nell’ambito della quinta fase di Words of Europe, il progetto finanziato dalla Commissione Europea che mira a promuovere la partecipazione dei cittadini alle elezioni europee del 2024 e che stiamo seguendo da più di un anno su queste pagine. L'evento ha coinvolto le quattro associazioni del progetto provenienti dall’Italia, Mandragola Editrice, Arci Solidarietà, Altera e Ucca.

Il workshop, svoltosi su Zoom, è stato caratterizzato da un formato interattivo e coinvolgente, attraverso l’uso di strumenti come Mentimeter e Jamboard, grazie ai quali i parte- cipanti hanno affrontato tematiche cruciali legate alle fake news e ai pregiudizi sull'Unione Europea. Le relatrici hanno prima presentato un’approfondita introduzione sul rapporto tra Unione Europea e false informazioni.

L'importanza di discernere tra informazione accurata e disinformazione è emersa come tema centrale. Verificare le fonti, la testata e la sua eventuale registrazione, l’autore della notizia, confrontare i dati e i conte- nuti riportati su altre testate o altre fonti d’informazione sono solo alcuni dei consigli dati per approcciare una notizia e cercare di attestarne l’attendibilità. È anche importante porsi delle domande sul contenuto: alcune notizie sono intenzionalmente false. Chi le ha diffuse? Che interessi ha? Perché? Queste domande hanno animato i quattro gruppi di lavoro nei quali i partecipanti sono stati divisi nella seconda metà del workshop; ogni breakout room si è dedicata a un falso mito specifico.

Lavorando in maniera collaborativa su Jamboard, si è analizzato, discusso e smontato le fake news scelte: l'UE che ci costringerebbe a cibarci di soli insetti, Bruxelles che costringe gli stati membri ad accogliere migranti, la presunta volontà dell’Europa di distruggere le culture nazionali e la cessione di sovranità agli USA e agli stati più potenti sono stati esaminati e discussi in modo critico. Gli approcci variegati alla decostruzione di questi miti hanno evidenziato la complessità e la multidimensionalità delle questioni in gioco. Al termine delle sessioni di lavoro di gruppo, i moderatori hanno presentato brevemente i risultati ottenuti, sottolineando gli strumenti in grado di contrastare queste narrative.

L'evento ha rappresentato un passo concreto verso la demistificazione degli stereotipi sull'UE e la promozione di una partecipazione informata ai processieuropei:inun'epocaincuila disinformazione può influenzare le scelte democratiche, il ruolo critico della consapevolezza e dell'educazione è cruciale. Attraverso il confronto, la collaborazione e la dissezione critica delle notizie, è possibile contribuire a una comprensione più accurata e informata dell'Unione Europea, promuovendo il pensiero critico e la cittadinanza responsabile.

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