Progetti
Dal meme alla notizia: cosa ci insegnano i linguaggi digitali
C.C. | 25 luglio 2025

In un mondo in cui i meme, le stories e i reel dominano la comunicazione quotidiana, è facile pensare che non siano “informazione seria”. Ma è proprio da questi formati brevi, ironici e immediati che possiamo imparare molto — soprattutto su come nasce (e cresce) una notizia nel mondo digital.

 

Il potere sintetico dei meme

Un meme può racchiudere in poche parole e immagini una riflessione politica, culturale o sociale. Diventa un linguaggio condiviso, che spesso supera l’efficacia delle parole da sole. Ma è anche vero che può semplificare e fuorviare: imparare a leggerne le intenzioni e il contesto diventa un’abilità fondamentale.

 

Reel e stories come strumenti di informazione

Video brevi con musica, ritmo e taglio visivo attirano l’attenzione al primo sguardo. Possono raccontare storie vere, far luce su fatti reali e scuotere le emozioni. Ma attenzione: dietro ogni montaggio c’è una scelta editoriale. Capirla vuol dire non subire passivamente il messaggio.

 

Chi parla? Chi decide l’inizio e la fine?

Un video su TikTok può scatenare un dibattito pubblico: basta poco. Ma chi seleziona i contenuti? Quali amplificazioni ottengono? Queste domande ci portano a riflettere sul ruolo di chi crea contenuti — e di chi li consuma — in modo responsabile.

 

Cos’è che davvero conta... per diventare cittadini consapevoli?
 

In un contesto in cui l'informazione viaggia a velocità altissima e in formati sempre più brevi, essere solo spettatori passivi non basta più. Ogni ragazzo oggi è, di fatto, anche un potenziale comunicatore: crea storie, meme, reel, video. Ma saper comunicare non significa solo “pubblicare qualcosa”, bensì costruire messaggi consapevoli, capaci di informare, emozionare e far riflettere chi guarda. Ecco perché la media literacy non riguarda solo i giornalisti, ma ogni cittadino digitale.

 

Quali competenze servono davvero per diventare protagonisti responsabili dell'informazione?

  • La sintesi informata: riuscire a dire o raccontare una notizia in 15 secondi, con chiarezza e correttezza.
  • La criticità visiva: saper cogliere cosa manca in un’immagine o in un video montato.
  • La progettazione responsabile: non basta scegliere ciò che si racconta, serve anche capire l’impatto su chi guarda.

 

E se volete mettere alla prova queste competenze, provate i laboratori di comunicazione digitale di Zai.net e Media Literacy Foundation: imparate a realizzare meme, stories e reel con consapevolezza, rigore e creatività. Per diventare creator… con testa e cuore, non solo alla ricerca di like facili.

 

Commenti