Attualità
Ragazzi di oggi
La nostra Primavera
Oggi ci sono dei giovani. Le loro storie ci appartengono. Quando fondano una cooperativa, tendono una mano dove lo Stato non c’è, studiano per ricostruire l’Italia e non far parte di un mondo dominato da potere, cinismo, egoismo
Redazione di Roma | 14 aprile 2014
IO? PROMUOVO LA MIA SARDEGNA

Sono quattro i giovani sardi ideatori del progetto e soci fondatori della cooperativa “Greetings from Alghero”: Rosaria Agueci, Marta Pettinau, Sara Pettinau e Antonello Ragnedda, che vogliono promuovere le nuove leve della creatività e della manifattura locale. Testimonial di questo rinnovamento saranno i prodotti con il marchio “Greetings from Alghero”: manufatti a tiratura limitata, realizzati da artisti e designer emergenti, con l’obiettivo di valorizzare le produzioni artigianali e artistiche tipiche del territorio. La cooperativa, infatti, mira anche a rigenerare la cultura e l'artigianato locali, incoraggiando artisti e designer a reinventare materiali, luoghi, storie e tradizioni della Sardegna. La cooperativa sarda è la prima di 15 startup culturali e creative che nascono con il sostegno di Fondazione Unipolis e il supporto di Legacoop grazie al bando “Culturability – fare insieme in cooperativa”.



IO? RESTO IN ITALIA A FARE RICERCA

In Puglia la ricerca si fa bene: un lavoro che va conosciuto per spiegare che sono tanti i giovani a voler rimanere, nonostante le difficoltà arricchendo il Paese delle loro competenze. Un esempio? Nicholas Camporusso che ha progettato il dbGLOVE, un dispositivo che permette alle persone cieche e sordo cieche di interagire con il Pc tramite un guanto, che diventa interprete verso il mondo e verso gli altri.



IO? DONO LA VOCE

Avendo sempre amato la lettura ad alta voce, la mia adesione all’ADOV (Associazione Donatori Voce), il cui impegno è rivolto soprattutto a bambini dislessici, mi ha dato grande piacere e soddisfazione in quest’ultimo anno. Conferire la giusta espressività e chiarezza ad una lettura, specie se destinata a dei bambini, è complicato, e rivela anche notevoli sorprese circa la conoscenza della propria voce e della propria pronuncia. Oltre a fornire uno strumento utile e appagante ai bambini dislessici o con problemi di vista, l’Associazione regala ai suoi membri l’interessante opportunità di rendere significativo e coinvolgente il proprio tono di voce e di partecipare emotivamente a un testo. Ho letto quasi sempre brevi testi ed esercizi da libri scolastici per bambini, ma ho avuto anche l’occasione di registrare un libro di narrativa per ragazzi e adulti,
affinché possa diventare un audiolibro a disposizione dei non vedenti. La nostra voce può diventare un dono.
Dario Carere



IO? LAVORO NEL BIO

Curiosità, passione e amore per l’Italia. Sono queste le energie che animano i giovani che hanno scelto di lavorare nel biologico. “Io? Lavoro nel bio” è un sito dove tanti raccontano la loro storia.
«Sono cresciuta mangiando bio e mentre mangiavo ascoltavo dai miei genitori, pionieri del biologico in Italia, le battaglie dell’agricoltura biologica. Del processo che parte dal campo, passa per la trasformazione e raggiunge la tavola, l’anello che mi corrispondeva di più era l’accoglienza. Per questo, a 23 anni, ho deciso di occuparmi dell’agriturismo».
Maria Girolomoni




IO? LEGGO LE FAVOLE

“Ti piacerebbe andare a leggere delle favole ai bambini ricoverati in ospedale?”. Era l’estate 2010 quando due amiche mi fecero questa proposta. Fu così che inviai la domanda di ammissione al corso per diventare volontaria della Band degli Orsi, un’associazione onlus che si occupa di migliorare l’accoglienza dei bambini ricoverati al Gaslini e delle loro famiglie. La “Band” è un’organizzazione giovane: non è fatta solo fiabe sussurrate nella penombra di una stanzetta, ma anche di giochi, canzoni, magie e tanta improvvisazione. Avete mai cucinato una “virtual pizza” o giocato a nascondino senza alzarvi dal letto? Spesso basta un po’ di fantasia.
Quello che occorre davvero è “il coraggio di sognare” e in questi tre anni e mezzo ho visto realizzarsi molti sogni. La mia esperienza diretta è legata all’animazione del venerdì sera. Tutti i giorni, un gruppetto di tipi buffi agghindati con magliette colorate e strani copricapi si aggira per l’ospedale per far visita, a turno, a tutti i reparti.
Ogni gruppo ha il suo stile, ma tutti mi hanno insegnato a divertire divertendomi, a commuovermi e a ridere di gusto, a condividere con gli amici le emozioni più forti, a tornare a casa un po’ più “piena” di prima.
Laura Santi Amantini
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