Cinema e Teatro
Per i ragazzi e per gli adulti
L'amicizia ti salva?
Ivan Cotroneo porta sul grande schermo una storia di amicizia, amore, violenza e fragilità che muove e commuove. Il film “Un bacio” ha raccolto molte critiche positive, ma anche qualche commento negativo, proprio da parte dei più giovani
Francesca Lombardi | 6 maggio 2016

Omofobia e disparità di genere: sono questi i mali della società che affliggono Lorenzo, Blu e Antonio, protagonisti del film Un bacio di Ivan Cotroneo, da qualche giorno in proiezione nelle sale cinematografiche. Una sofferenza spesso repressa accompagna i tre giovani fino allo scioglimento finale, momento in cui la loro fragilità si rivela nella sua totalità. I ragazzi cedono sotto il peso degli eventi che si abbattono su di loro facendo crollare quel muro di fantasia che sin dall’inizio sembrava proteggerli. Blu è una ragazza che subisce una violenza sessuale e sessista; Lorenzo l’omofobia. Antonio invece trova le proprie certezze nel basket, sport in cui eccelle e che gli permette di essere “virile” agli occhi degli altri. Da questa base nasce l’idea dell’omosessualità come un mostro che minaccia in primo luogo la virilità. Un ragazzo omosessuale viene spesso visto come un debole e per questo viene associato al genere femminile. Le donne sono il sesso “debole”, gli uomini il sesso “forte”: questo è un pregiudizio atavico, che ha portato, nel corso della storia dell’umanità, a collocare la donna sempre un gradino più in basso rispetto all’uomo. Questo spiega, tra le altre cose, la deviazione nella concezione della sfera sessuale, che da sempre si basa in gran parte sul non rispetto della donna. Le degenerazioni di questa forma mentis culminano con la violenza sessuale, che nel caso di Blu diventa persino uno squallido gioco di gruppo: è proprio il fidanzato che, sorridendo, mostra alla ragazza il video girato la sera dell’accaduto. Blu era infatti ubriaca e di questo i ragazzi, doppiamente vigliacchi, hanno approfittato.

Lorenzo paga invece tragicamente la debolezza di Antonio, tormentato dagli amici e dall’immagine del fratello maggiore, morto anni prima, che altro non è se non la proiezione dell’interiorità del ragazzo. Dall’oppressione di un altro spettro, quello dell’omofobia, nasce la necessità di Antonio di rivendicare la propria dignità di “uomo” che un bacio, quello di Lorenzo, gli ha tolto.

Alla fine, Blu trova la forza di denunciare ciò che le è accaduto, ma gli altri due ragazzi nulla possono contro il male della società. Neanche l’amicizia è riuscita a salvarli.

Per ognuno dei tre protagonisti del film, milioni di ragazzi (ma non solo) nella vita reale sostengono ogni giorno la propria battaglia quotidiana per trovare e affermare se stessi contro il male della società, con la speranza di uscire un giorno vittoriosi da questa guerra. Che sembra davvero una battaglia persa se durante la proiezione del film una parte (purtroppo non esigua) del pubblico giovane in sala, alla scena del bacio tra Lorenzo e Antonio, fa risuonare forte il suo “no”. Ma come disse Albert Einstein: “È più facile scindere un atomo che abolire un pregiudizio”.

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