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Il mondo non vi crederà mai
Chi dice che la memoria non possa partire dai più giovani? Un gruppo di studenti romani dei licei Vittoria Colonna di Roma ha realizzato un documentario toccante e sincero sulla realtà dall’olocausto, con la partecipazione di due testimoni, Piero Terracin
Redazione | 27 febbraio 2017

WildShot Italia ed i Licei Vittoria Colonna di Roma hanno filmato un breve documentario dal titolo “Il mondo non vi crederà mai”, scritto e diretto da Matteo Storti Gajani e Valerio Aleandri per una memoria consapevole di ciò che è successo. 

“L’idea di realizzare questo documentario nasce principalmente da un problema comune, il tempo. Di testimonianze sulla Shoah ce ne sono moltissime, la nostra è solo una goccia in un vasto mare” afferma Matteo Storti Gajani, giovanissimo regista che insieme all’amico, Valerio Aleandri, ha realizzato il breve filmato. “Volevamo creare qualcosa di nuovo, qualcosa che si potesse adattare ai tempi di oggi. Se guardiamo le nostre giornate ci accorgiamo che non abbiamo tempo per nulla, o quasi. Spesso rinunciamo a molte cose. La nostra paura era che le persone, andando avanti, potessero dimenticarsi di quanto è accaduto. Abbiamo dunque realizzato un prodotto nuovo e al passo coi tempi perché in appena quindici minuti, un tempo che chiunque ha in una giornata, abbiamo raccontato tutto, servendoci di testimonianze ed immagini vere e reali, ma soprattutto d’impatto. 

Il video, che termina con la celebre frase di Elisa Springer, colpisce dritto al punto ed è pensato per i giovani d’oggi, per non far dimenticare l’accaduto, adattandosi, però, grazie alla sua estrema brevità, ai tempi della modernità.

L’aspetto pratico del documentario è stato relativamente facile, affiancati da Marco Alessio Caponeri, Mattia Cerretti, Guido Lanternari e Simone Mancini alle riprese e, grazie all’aiuto di Sandra Terracina, responsabile del “Progetto Memoria” della fondazione CDEC e del Centro di Cultura Ebraica di Roma, i ragazzi hanno raccolto le testimonianze per poi passare al montaggio, realizzato anch’esso da Matteo e Valerio, entrambi videomaker.

L’aspetto emotivo, tuttavia, non è stato altrettanto semplice da gestire: vedere attraverso immagini vere la tragedia dell’Olocausto è stato qualcosa di quasi pauroso per i ragazzi, profondamente colpiti dalle parole dei testimoni.

Alla domanda, infine, sull’importanza della memoria Matteo e Valerio rispondono con una parabola semplice ma molto efficace: “Sin da piccoli ci dicono ‘sbagliando si impara’ e quindi noi dopo aver commesso il nostro sbaglio ci ricordiamo e cerchiamo di evitare di rifarlo nuovamente.”

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